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Miss Persia, anche un concorso di bellezza può emancipare le donne iraniane

Quando tutto sembra non cambiare mai, arriva un evento dedicato alle donne iraniane che stravolge il corso della storia. Nessuno ci avrebbe mai creduto e invece lunedì 17 giugno a Roma presso il Grand Hotel Plaza, ci sarà il primo concorso di Miss Persia. Nonostante ancora oggi nella Repubblica Islamica dell’Iran le donne siano vittime di un regime, in cui costantemente vengono discriminate, arrestate e condannate perché senza velo islamico, sopraggiunge in questi giorni una luce di speranza. È la luce di una donna iraniana, Golshan Bakhtiari, che ha realizzato un grande sogno, quello di vedere una ‘Miss’ del suo paese al concorso di Miss Universo.

Per realizzare la sua ambizione, Golshan da tempo ha lasciato l’Iran e si è trasferita in Italia con l’obiettivo di arrivare un giorno nel mondo di Miss Universo.

Entrare all’interno dell’Organizzazione Miss Universo (MUO) non significa solo celebrare la bellezza, ma in particolare esaltare le diversità culturali e religiose, delle donne di tutto il mondo. Questa organizzazione permette ad ogni partecipante non solo di condividere la propria storia, di diventare leader ispiratrici e modelli di esempio per le loro comunità a livello internazionale, ma soprattutto di dimostrare che con determinazione, coraggio e supporto reciproco, è possibile superare qualsiasi barriera.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica, Golshan ha scritto anche un libro sul mondo di Miss Universo e ha tenuto discorsi al Parlamento europeo sull’importanza di ascoltare la voce di quelle donne prive di libertà. Ha anche lanciato petizioni, raccogliendo 5000 firme per sostenere la causa ed organizzato eventi per discutere con autorità, politici e celebrità del mondo dello spettacolo.

I suoi molteplici sforzi sono stati premiati alla fine del 2023 quando Miss Universo le ha concesso il permesso di far partecipare le ragazze persiane al concorso, con l’Italia quale paese ospitante. Lo scorso marzo durante il capodanno persiano, è stata annunciata ufficialmente la partecipazione della vincitrice a Miss Universo, che si svolgerà a novembre.


A causa delle sanzioni contro l’Iran e dell’opposizione del governo islamico, le partecipanti non potranno rappresentare ufficialmente l’Iran. Il concorso si svolgerà sotto il nome di “Miss Persia”, permettendo la partecipazione di ragazze persiane, ma anche provenienti da paesi come l’Afghanistan, l’Uzbekistan e il Tagikistan. Dopo l’annuncio, migliaia di richieste sono arrivate da parte di molte da ragazze attualmente residenti in Iran. Purtroppo, quelle con passaporto iraniano non potranno partecipare senza il permesso di soggiorno di almeno 6 mesi in un altro paese. Le partecipanti inoltre devono saper parlare persiano ed aver vissuto almeno 6 mesi in Iran o avere un genitore iraniano. Con le lacrime agli occhi, Golshan ha dovuto rifiutare molte richieste, lasciando tanti talenti dietro il muro della repressione. Alla fine, sono state selezionate 21 ragazze bellissime e talentuose che parteciperanno alla competizione nazionale della Persia a Roma.

Negli ultimi due anni, dalla morte di Mahsa Amini il mondo intero ha iniziato a conoscere il coraggio delle donne iraniane attraverso il movimento Woman Life Freedoom (Donna Vita Libertà). Ritengo la partecipazione di Miss Persia a Miss Universo una grande vittoria non solo per le iraniane, ma per tutte le donne del mondo che lottano per la libertà ed i diritti fondamentali.

La mia amica iraniana Hana Namdari corrispondente in Italia per Indipendent Persia che ha curato questo grande evento mi ha scritto: “Cara Tiziana, il mondo in questi due anni ha sentito il grido delle donne persiane che stanno lottando da decenni per la libertà, la parità di genere e i diritti. È arrivata l’ora che il mondo conosca anche la bellezza, la cultura, il talento, il potere e la determinazione di queste straordinarie donne”.

Miss Persia è un passo importante per l’emancipazione dell’universo femminile, ma è anche un auspicio per un futuro di pace e di bellezza in cui la perseveranza e il coraggio possano prevalere sugli orrori di un mondo in cui le dittature (tutte) dovrebbero al più presto scomparire.