È in arrivo il caldo estivo con le temperature in rialzo. E il mondo del lavoro è in allarme, soprattutto per la salute degli operai. “Se non cambiamo modalità organizzative e protettive per chi è direttamente esposto al sole aumenteranno sia il rischio del colpo di calore e quindi infortuni, spesso mortali, sia il rischio di malattia professionale”, dice Fillea Cgil che lancia un nuovo appello a distanza di un mese dalla richiesta urgente al governo di un adeguato intervento normativo con provvedimenti a protezione dei lavoratori.
“Nelle ore più calde non possiamo più rincorrere l’urgenza. Da alcune amministrazioni locali sono arrivate le prime ordinanze che vietano il lavoro sopra i 35 gradi, ma non basta”, afferma Giulia Bartoli, segretaria nazionale della Fillea Cgil che rappresenta i lavoratori nel settore delle costruzioni. “Occorre un intervento normativo serio e strutturale che riconosca definitivamente per gli operai edili e del lapideo l’accesso alla cassa integrazione per eventi climatici”.
Una stagione, quella estiva, che espone soprattutto gli operai con mansioni all’aperto a continui infortuni – anche mortali – connessi alle temperature super elevate. “La protezione dei lavoratori dev’essere una priorità“, spiega in una nota la segretaria Fillea Cgil Alessia Gambassi. “Gli eventi di calore estremo, come ormai noto, possono causare problemi di salute significativi come colpo di calore e altre malattie legate allo stress da calore – continua – I lavoratori che svolgono la loro mansione all’aperto, e ci riferiamo in particolare agli edili e ai cavatori sono a rischio anche di una maggiore esposizione ai raggi Uv con conseguente possibilità di scottature solari e in ultima analisi anche di sviluppo di gravi malattie della pelle“.
E primi passi verso una tutela della salute degli operai arrivano dalla Regione Calabria. Il governatore Roberto Occhiuto, infatti, ha emesso un’ordinanza, sabato scorso, con la quale ha disposto il divieto di lavori esterni nelle ore più calde della giornata, in particolare dalle 12.30 alle 16. Il provvedimento, che ha effetto immediato, resterà in vigore per tutta la stagione estiva, fino al 31 agosto e riguarderà i settori agricolo, florovivaistico edile ed affini “in condizioni di esposizione prolungata dei lavoratori al sole”.
Nell’ordinanza si sottolinea, inoltre, che “l’innalzamento delle temperature rende rischioso lo svolgimento dell’attività lavorativa, soprattutto nei settori per i quali il lavoro viene svolto prevalentemente in ambiente esterno”. Non solo. “L’elevata temperatura dell’aria, l’umidità e la prolungata esposizione al sole rappresentano un pericolo per la salute dei lavoratori, esposti per lunghi periodi di tempo alle radiazioni solari ed a rischio, quindi, di stress termico e colpi di calore con esiti anche letali”.