Politica

“Siamo tutti Gianni Barbacetto”: a Milano il presidio di solidarietà al giornalista del Fatto. Proteste in Consiglio: “No a colpi di spugna”

“No a colpi di spugna, siamo tutti Gianni Barbacetto”. Questo pomeriggio un gruppo di cittadini milanesi insieme a partiti e comitati ambientalisti ha manifestato fuori e dentro Palazzo Marino per portare la solidarietà al giornalista del Fatto Quotidiano querelato dalla giunta guidata da Beppe Sala e per protestare contro l’emendamento “salva Milano”. Una doppia protesta che si è svolta prima dentro l’aula consigliare, dove alcuni cittadini hanno mostrato le spugne perché, come ha spiegato il consigliere Carlo Monguzzi, “non si possono fare colpi di spugna sulle inchieste in corso”.

Poco dopo in piazza della Scala alcune decine di persone si sono date appuntamento per chiedere di ritirare la querela contro il giornalista. “Grazie a chi è sceso in piazza – ha detto l’eurodeputato M5S Gaetano Pedullà – perché questa è una ferita profonda per la democrazia”. Nel corso del consiglio comunale è intervenuto anche l’assessore alla rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi: “Nessun condono, si tratta di una norma che va a beneficio di tutti ” ha detto l’assessore respingendo anche l’accusa di aver messo a rischio la libertà di stampa.