Da “Antropocene” a “gentrificazione”, da “epidemiologia ambientale” a “greenwashing”, da “ecoansia” a “estrattivismo”. On line, sul sito dell’associazione A Sud, c’è un nuovo glossario ecologista. Un glossario nato nato dall’osservazione di un dibattito pubblico disattento, con un lessico sull’ambiente impreciso e confuso, portatore di negazionismo dei media e della politica. Realizzato anche con il sostegno del Mase, nasce come lavoro corale di un insieme di esperti, una pluralità di voci di scienziati e scienziate, attivisti e attiviste, ricercatori e studiose di livello, giornalisti e giornaliste. Tra gli autori, ci sono scienziate come Paola Mercogliano del Cmcc, ma anche Michele Carducci, massimo esperto di diritto climatico o il giornalista Domenico Fargnoli, che si è a lungo occupato di negazionismo. Ogni voce contiene anche una piccola bibliografia di riferimento, in modo che chi è interessato a un certo tema possa approfondirlo meglio.

Un lessico “work in progress”

“Per noi, organizzazione ecologista, il tema dell’informazione e di come i media raccontano la crisi ambientale e climatica – purtroppo con imprecisione, incompletezza e superficialità – è sempre stato centrale”, spiega Marica Di Pierri, giornalista, ricercatrice, direttrice responsabile di EcomiaCircolare.com e portavoce di A Sud. “Da questa attenzione è nata una riflessione che ci ha portato a promuovere prima un festival di giornalismo ambientale (che si chiamava non a caso “Le Parole Giuste”), e poi a pubblicare questo glossario, nato anche dalla necessità di dare un chiarimento sui termini: oggi ancora si dice ‘maltempo’ invece di ‘crisi climatica’ e si considerano sostenibili operazioni di mero greenwashing”. Lo strumento è stato concepito volutamente come aperto a tutti, e anche come una sorta di “work in progress”. “Da quando siamo on line”, continua Di Pierri, “sono arrivati altri lemmi. E d’altronde abbiamo voluto fortemente che non fosse un nostro dizionario, quello di un’organizzazione che racconta la sua idea sulle cose, ma che fosse un lavoro corale”. L’associazione ha infatti in mente di inserire un pulsante su chi vuole proporre nuovi lemmi: una sorta di Wikipedia dell’ecologia, insomma.

Questioni sociali, questioni ambientali (e viceversa)

Il glossario si può idealmente dividere in due gruppi di lemmi: le nozioni teoriche, i concetti filosofico-politici come l’ ‘apartheid climatica’, la ‘giustizia ambientale’, l’‘ecofemminismo’ e, dall’altra parte, termini più tecnici, legati alla crisi climatica, come la falsa soluzione del ‘Carbon Capture Storage’, il ‘Loss and Damage’ (meccanismo di risarcimento e compensazione per le perdite dei paesi più vulnerabili) etc. “Il nostro vocabolario non è solo climatico, ma ecologista in senso lato”, aggiunge la portavoce, “quindi ci sono tutte le parole che hanno a che vedere con l’impatto dell’uomo sull’ambiente e quelle che hanno a che fare con l’impatto dell’ambiente modificato sulle comunità umane, ma anche sui diritti, come quello alla vita e alla salute. Le questioni sociali sono assolutamente legate a quelle ambientali”.

Andando ancora più in dettaglio, il dizionario è diviso in quattro categorie: ‘crisi climatica’, ‘conflitti ambientali’, ‘educazione ecologista’ ed ‘economia e società circolari’. “Le prime due sono lenti per capire le attuali crisi e sfide, le altre due sono le risposte: l’educazione, un vero anticorpo che consente di lavorare sulla coscienza della necessità di rientrare nei limiti fisici del Pianeta con le attività umane; e l’economia circolare non come modello tecnico, ma come alternativa basata anche sull’innovazione sociale”, precisa Di Pierri.

Il glossario è pensato come un riferimento della stessa associazione A Sud per le attività di campaigning e nelle scuole, ma anche per attivisti e attiviste, ricercatori e ricercatrici, studenti. Ma il target principale resta il mondo dell’informazione, perché, conclude la portavoce, “abbiamo bisogno che le sfide ambientali e climatica e gli impatti di queste sfide vengano raccontate con le parole giuste”.

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