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Emma furiosa (e ha ragione) per un suo video manipolato in chiave anti-politica. Ecco perché è necessario bloccare l’ondata di odio e di fake news

La ricerca della verità e l'attenzione e la cura nel diffondere notizie dovrebbero essere insite in tutti noi, un atto democratico e di civiltà

di Andrea Conti

Che le donne e gli uomini di spettacolo siano sotto le luci dei riflettori è cosa scontata e risaputa. La popolarità e la fama spesso trascinano con sé odio, rancore, invidia e fake news pilotate ad arte per distruggere la credibilità e l’onestà dell’artista. Di “casi” ce ne sono stati parecchi parecchi negli ultimi, soprattutto con l’esplosione della forza dei social. Una frase, un video, un gesto estrapolato da un contesto, spesso diventano capi d’accusa nel tribunale dei social.

Ultima “vittima” di questo sistema è stata Emma. In questi giorni è girata una clip sul Web in cui la cantante avrebbe detto e invitato i fan a non andare a votare. Le parole estrapolate da un discorso ben più articolato sono state: “Non sono andata a votare perché non cambia un ca**o”. Niente di più falso. Emma non ha detto assolutamente questa frase e non è stata una dichiarazione anti-politica. Del resto bastava solo “spulciare” il profilo X dell’artista per capire che era tutto totalmente infondato. Nei giorni delle Elezioni Europee infatti Emma ha scritto: “Ho preso un treno al volo come una matta, vado a votare”. Poteva bastare solo questo per far cadere tutte le illazioni. Eppure non è bastato e che non si cerchino fonti, smentite, conferme è una deriva pericolosissima.

È Emma stessa, stremata da un giro promozionale perché la cantante ha ben due singoli questa estate “Femme Fatale” e “Ho voglia di te” con Jvli e Olly, a smentire tutto e a spiegare i fatti. “Dopo 70mila ore di van devo mettermi a fare queste cose, – ha affermato Emma in un video su Instagram – ma lo faccio per voi. Quando tagliate i video e li buttate su Internet cercando di infangare la gente, in questo caso me, facendo i grossi, dovete farlo bene. Cioè dovete prima assicurarvi che i video originali non esistano o magari avete anche la capacità di rimuoverli dal Web”.

Un discorso giusto e sacrosanto. Ormai con l’intelligenza artificiale si può ricreare, ricostruire volti e parole di artisti modificati in maniera tecnologica. Canzoni che non hanno mai cantato – e già circolano diversi audio sul Web -, interviste che non hanno mai rilasciato e dichiarazioni che non hanno mai reso pubbliche. Se a tutto questo sommiamo anche la diffusione delle fake news con video manipolati ad arte, si crea una situazione esplosiva.

Insomma siamo in un momento davvero delicato sia per l’avanzamento della tecnologia sia per la gestione della “verità” dei fatti. Un compito arduo frutto di fatica e quotidiano lavoro non solo da parte dei giornalisti e degli addetti ai lavori. La ricerca della verità e l’attenzione e la cura nel diffondere notizie dovrebbero essere insite in tutti noi, un atto democratico e di civiltà.

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