Si parte. Il grande rito della maturità sta per prendere avvio. La mastodontica macchina del ministero è già in funzione. L’esame di Stato 2024 coinvolgerà 526.317 candidati: di questi, 512.530 sono candidati interni, mentre 13.787 sono esterni. Le prove si svolgeranno in 28.038 classi, suddivise in 14.072 commissioni. La Maturità di quest’anno, tuttavia, non sarà una novità. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha mantenuto lo stesso impianto del 2023 quando l’esame tornò alla normalità dopo il periodo Covid.

La prima prova è in calendario mercoledì alle 8,30 con modalità identiche in tutti gli istituti e ha una durata massima di sei ore. I candidati possono scegliere tra tipologie e tematiche diverse: il ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Gli studenti possono scegliere, tra le sette tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato.

La seconda prova si svolge giovedì, sempre alle 8.30, in forma scritta, grafica o scritto-grafica e riguarda una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, invece, verte su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline. Viale Trastevere, nei mesi scorsi, con un apposito decreto, ha definito le discipline oggetto di questa seconda prova: per il liceo classico è uscita la versione di greco, mentre gli studenti dello scientifico affronteranno la prova di matematica.

L’orale si tiene dopo gli scritti e riguarda anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. Si tratta di un colloquio in chiave pluri e interdisciplinare: in poche parole, la commissione valuta sia la capacità del candidato di cogliere i collegamenti tra le conoscenze acquisite sia il profilo educativo, culturale e professionale dello studente. Prende il via da uno spunto iniziale scelto dalla Commissione. È la fase in cui valorizzare il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Questi ultimi saranno indicati nel documento del Consiglio di classe di ciascuno studente.

Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza Pcto (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) svolta nel percorso degli studi. La struttura dell’orale è più o meno sempre la stessa: discussione multidisciplinare a partire dallo spunto della commissione; presentazione della relazione sull’esperienza di alternanza scuola lavoro; domande sulle attività di Cittadinanza e Costituzione e correzione delle prove scritte. Non c’è più la famosa “tesina”: l’idea di presentare un elaborato lungo in media una quindicina di pagine in cui viene illustrato un argomento centrale collegato a varie materie e ad altrettanti argomenti, è stata abolita due anni fa.

Il Curriculum dello studente è parte integrante dell’esame e il cosiddetto “capolavoro” può essere considerato l’unica novità della Maturità 2024. ll Curriculum dello studente è un documento che viene allegato al diploma conseguito al superamento dell’esame di Stato e, come si è visto, svolge un ruolo importante all’interno del colloquio. Da quest’anno, a sottolineare il valore orientativo del Curriculum dello studente, le informazioni in esso presenti sono desunte dall’E-Portfolio orientativo personale delle competenze introdotto dalle Linee guida per l’orientamento, cui si accede tramite la piattaforma Unica. Il “capolavoro” è un elemento che fa parte dell’E-Portfolio, ovvero di quel contenitore digitale, nato con la riforma sull’orientamento prevista dal Pnrr, in cui è presente il percorso scolastico degli studenti, e dove essi stessi devono inserire le informazioni che possano valorizzarli. Una novità che ha però creato confusione tra studenti e insegnanti tant’è che il ministero, dopo aver pubblicato delle linee guida in merito, ha comunicato che non sarà oggetto del colloquio di esame di Stato e non andrà a confluire direttamente nel curriculum dello studente, di cui tiene conto la Commissione nello svolgimento del colloquio.

La commissione d’Esame quest’anno è composta da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre commissari interni e tre esterni. Il ministero, con apposito decreto, ha comunicato le discipline affidate ai membri esterni.

Crediti e voti. Nello scrutinio finale il consiglio di classe attribuisce il punteggio per il credito maturato nel secondo biennio e nell’ultimo anno fino a un massimo di quaranta punti: dodici punti per il terzo anno, tredici per il quarto anno e quindici per il quinto anno. La valutazione sul comportamento concorre alla determinazione del credito scolastico. Il voto finale dell’Esame di Stato è espresso in centesimi così suddivisi:

massimo 40 punti per il credito scolastico
massimo 20 punti per il primo scritto
massimo 20 punti per il secondo scritto
massimo 20 punti per il colloquio.

La commissione può assegnare fino a 5 punti di “bonus” per chi ne ha diritto. Dalla somma di tutti questi punti risulta il voto finale dell’Esame.
Il punteggio massimo è 100 (c’è la possibilità della lode). Il punteggio minimo per superare l’esame è 60/100.

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