Cultura

Francesco Leoni ha reso tutti immortali nei suoi scatti: a Genova la mostra Hollywood in Riviera sulle star di passaggio in Liguria

Marlon Brando detestava essere fotografato fuori dai set. “Ti spacco la faccia”, urlò a Ron Galella, ‘paparazzo-superstar’ come lo aveva soprannominato Andy Warhol. Galella finì per indossare un casco integrale da football americano con funzione anti-legnate dopo che Brando gli ruppe vari denti e la mascella il 12 giugno ’73 a NYC, fuori da un ristorante di Chinatown. Comunque Galella è morto nel suo letto, a 91 anni, nel 2022.

Molti anni dopo, Brando venne paparazzato a Roma, già grasso, di notte, all’interno di un’auto, in intimo colloquio con un’attricetta italiana (di cui non farò il nome): lui neppure se ne accorse e la foto venne pubblicata soltanto da un giornaletto para-hard e in pochi ce la ricordiamo.

Tutt’altro tipo di immagini sono quelle di Francesco Leoni, grande fotografo (non paparazzo). Genovese, morto il 3 ottobre del 2000, Leoni ha documentato i transiti liguri di personaggi spesso inarrivabili: “Io faccio le foto e ti dico come la penso, tu che sei uno scrittore, un giornalista, le interpreti”, diceva. Le sue immagini non sono quasi mai rubate, ma concordate con il personaggio. Come facesse a convincerli nessuno lo sa…

Oggi possiamo rivedere i risultati dei suoi scatti in una splendida mostra (Genova, Galata Museo del Mare, fino al 24 agosto), organizzata dalla Fondazione Paolo e Giuliana Clerici. E pare incredibile, sempre a proposito di Brando, vederlo, in questa mostra, posare giovane e sorridente mentre sale sul treno alla Stazione Principe oppure davanti a un tabacchino dove ha appena comprato le sigarette.

Le sue foto fanno parte di un archivio strepitoso riorganizzato dalla figlia-fotografa di Francesco Leoni, Paola, e curato, fra gli altri, da Anna Dentoni, oltre che arricchito da alcune acquisizioni di materiale fotografico di altri fondi.

La rassegna, intitolata Hollywood in Riviera, è divisa in due parti (attori e registi sul set e in vacanza in Liguria) e compendia un’ottantina di immagini (l’archivio contiene invece ben 4 milioni di negativi, 200 lastre in vetro e migliaia di stampe, diapositive e foto digitali realizzate dal 1930 agli anni 90).

Ed ecco che mi trovo davanti ad Elizabeth Taylor con l’allora marito (il quarto) Eddy Fischer, imposto da lei nell’odiato (da Liz) Venere in Visone che uscirà l’anno successivo (’60) per la regia di Daniel Mann, qualche anno prima del Cleopatra di Mankiewicz dove la diva incontrò il suo grande amore Richard Burton e che, in quel film, ci ha tramandato il suo mitico, in tutti i sensi, blooper: il gancio del reggiseno che, in una fuggente inquadratura, si intravvede sulla schiena della regina egiziana, sotto la tunica.

E proprio Burton lo ritroviamo in foto con la Taylor, pochi anni dopo, già in veste di marito. Orson Welles appare con la terza moglie, la contessa Paola Di Gerfalco, in arte Paola Mori, e il loro cagnetto, tutti alla stazione Principe. Nel negozio di musica Ricordi (oggi non c’è più), nel centro di Genova, Leoni immortalò Anthony Quinn e le eccitate commesse. Poco lontano, in piazza Dante, Tony Curtis che fa una passeggiata in città, mentre il Perry Mason-Raymond Burr lo vediamo, festeggiato da un nugolo di bimbi, a Portofino.

Già, Portofino, da sempre meta gettonatissima dallo star system e per Leoni vero e proprio terreno di caccia: lì ha fotografato Humphrey Bogart con la moglie Lauren Bacall mentre Bogey girava, nel ’54, accanto ad Ava Gardner, La contessa scalza di Mankiewicz; Roberto Rossellini e Ingrid Bergman; John Wayne e la moglie peruviana Pilar Pallete, con i pargoli; Grace Kelly e il principe Ranieri; Rex Harrison (che a Portofino aveva pure una villa) con la neo consorte Rachel Roberts. E ancora sulla piazzetta Jane Mansfield, che poco dopo (nel ’67) perirà in un incidente stradale; fra gli altri, ancora Vivien Leigh (e, in un’altra foto, Clark Gable con signora, Silvia Ashley, che lascerà poco dopo per la bionda Kay Spreckels); immancabile in ambiente natatorio, Ester Williams. E Greta Garbo!

Poi gli italiani, fra le tante e i tanti, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida, Lorella De Luca, moglie del regista genovese Duccio Tessari. Mentre, poco lontano, a Santa Margherita Ligure, Leoni fotografava un sorridente Totò con la compagna Franca Faldini. Non posso citare altri per motivi di spazio, ma sappiate che ci sono proprio tutti. Persino Stanlio e Ollio e Walt Disney…

Una curiosità: Leoni fotografa anche l’atletico Victor Mature con Anita Ekberg sul set di un assurdo spy-movie, Pickup Alley di John Gilling, del ’57, girato quasi completamente in una riconoscibilissima Genova, ma ambientato a NYC, Londra, Lisbona, Atene… follie produttive. Paradossalmente, le poche foto di set scattate da Leoni sono ‘rubate’, proprio il contrario di quanto accade ai paparazzi.

Molto amarcord e molta nostalgia in questa imperdibile rassegna di immagini (in archivio, fuori mostra, ho visto una foto di Hemingway appoggiato alla balaustra del ponte di una nave ancorata in porto con uno sguardo che già rivelava quanto di tragico sarebbe a breve accaduto). Immagini che mi hanno fatto pensare, con un rapido calcolo, che i personaggi ritratti nelle circa 80 foto esposte sono tutti morti, tranne due, che godono fortunatamente di ottima salute: il 73enne Carlo Verdone e Marisa Allasio che oggi ha 87 anni. Meno male che Leoni ha reso tutti immortali.