Ruggero Razza dovrà affrontare un altro processo. L’ex assessore alla Salute della Regione Siciliana, appena eletto all’Europarlamento con Fratelli d’Italia, è tra le undici persone rinviate a giudizio dal gup Carlo Cannella per turbata libertà di scelta del contraente. Il procedimento è scaturito da un’indagine dei Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania. L’inchiesta accende i riflettori su una serie di incarichi pubblici attribuiti, secondo l’accusa, a “predestinati” o congiunti con bandi predisposti ad hoc ed esami pilotati. Ruoli assegnati nell’ambito di progetti finanziati e approvati dall’assessorato alla Salute della Regione Siciliana, guidato fino al 2022 dallo stesso Razza.
Il neo eurodeputato è finito sotto inchiesta per la nomina un professionista nell’ambito di un progetto da 10mila euro. Razza è già a giudizio per falso ideologico in un altro processo: secondo i pm da assessore regionale della Sicilia tentò di taroccare i dati Covid. Ora sarà processato per turbata libertà di scelta del contraente. Per lo stesso tipo di reato è stata emessa sentenza di assoluzione, per non avere commesso il fatto, dell’ex assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, che si era dimesso dall’incarico di medico dirigente dall’ospedale di Catania in cui lavorava. Rinviati a giudizio anche Ignazio La Mantia, ex presidente dell’ordine dei medici, e Giuseppe Arcidiacono, dirigente medico dell’ospedale Garibaldi ed esponente di Fdi, che si era candidato a sindaco di Catania per poi ritirarsi. A giudizio anche Alberto Bianchi, Filippo Di Piazza, Sebastiano Felice Agatino Ferlito, Rosalia Maria Leonardi, Eugenio Pedullà, Ernesto Guido Rapisarda, Francesco Lo Re e Daniele Sorelli.
Il gup ha emesso anche la sentenza del processo col rito abbreviato: condannato a sei anni e otto mesi per corruzione Aldo Missale, ex direttore amministrativo dell’Ordine dei medici di Catania, mentre otto mesi di pena sono stati emessi per il medico Calogero Grillo, accusato di turbativa d’asta. Missale è stato anche condannato a risarcimento alle parti civili, le aziende ospedaliere Policlinico e Garibaldi, l’ordine di medici, da liquidarsi in separata sede e fissando una provvisionale da 30mila euro ciascuno. Grillo dovrà risarcire il Policlinico universitario, al quale dovrà versare una provvisionale di 10mila euro.