Era inibita da una massiccia dose di benzodiazepine, che le avrebbe impedito di difendersi dalle coltellate del compagno. Su quella che sembrava una semplice ipotesi investigativa, ora arrivano conferme. Sono chiari i risultati preliminari dei test tossicologici eseguiti sul sangue di Shuai Li, la donna cinese trovata morta insieme al partner a inizio aprile a Lonato del Garda (Brescia): al momento della morte era stordita per via degli psicofarmaci in corpo e questo avvalora ancora di più l’ipotesi di omicidio-suicidio.

I fatti risalgono a pochi mesi fa. La sera del 2 aprile, in una località periferica del comune bresciano, i corpi di Shuai Li e di Christian Catalano, rispettivamente di 45 e 49 anni, furono ritrovati senza vita. A far scattare l’allarme erano stati i vicini di casa che avevano notato delle chiazze di sangue sul terrazzino. Stando alle ricostruzioni della stampa locale, i Carabinieri della compagnia di Salò e del comando provinciale di Brescia intervenuti sul posto avevano avevano ritrovato i due cadaveri senza vestiti: quello della donna sul letto, quello dell’uomo in bagno. Le perizie avevano constatato come fossero deceduti già da diverse ore, presumibilmente dalla notte tra l’1 e il 2 aprile. Il fatto che Li, colpita varie volte con un coltello, non si fosse difesa aveva inizialmente indotto le autorità a pensare a un doppio suicidio. Successivamente però il cambio di rotta. Quando è stato accertato che la 45enne è morta prima del compagno, il sostituto procuratore Alessio Bernardi ha formulato l’ipotesi di omicidio-suicidio che ora, con gli esami tossicologici, si rafforza maggiormente.

Catalano avrebbe quindi ucciso la donna con la quale si frequentava da qualche mese, ritrovata con tagli ai polsi, senza incontrare resistenza da parte sua in quanto precedentemente drogata con un pesante mix di benzodiazepine. Catalano, morto per due profonde ferite alla gola, era originario della provincia di Lecco e per circa dieci anni aveva vissuto in Brasile, dove si era separato dalla ex moglie, dalla quale aveva avuto una figlia. Circa un anno fa aveva lasciato il Sud America per tornare in Italia, dove aveva trovato lavoro come operaio. Shuai Li lavorava in un centro massaggi di Desenzano del Garda, dove era residente.

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