Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello ma anche Alessandro Manzoni, milanese come il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. E poi il fisico Robert Oppenheimer, di cui si celebrano i 120 anni dalla nascita; la Prima guerra mondiale, a 110 anni dallo scoppio ma pure la Tv italiana e la radio che festeggiano l’una settant’anni e l’altra cento. Infine, per l’attualità, l’intelligenza artificiale; il tema femminicidi oppure il conflitto Israele-Palestina. Siamo quasi alla famosa notte prima degli esami e alla vigilia dal primo scritto della Maturità 2024, impazza il toto-tema tra gli studenti e i loro professori. Le tracce che gli studenti si troveranno di fronte il 19 giugno, possono essere raggruppate in tre tipologie, che il ministero indica genericamente con le lettere a, b e c.

Partiamo dalla prima, l’analisi del testo. A viale Trastevere per questa categoria si prevedono due possibili analisi che possono essere scelte dallo studente: un brano di prosa oppure una poesia di un autore italiano vissuto dall’Unità d’Italia a oggi. D’Annunzio e Pirandello sono i nomi più gettonati: nel 2023 ricorreva il 160esimo anniversario della nascita del primo mentre i testi del secondo non compaiono nella prima prova dal 2003. Anche Italo Svevo e Italo Calvino (nato cent’ anni fa) potrebbero essere presi in considerazione. Così Alessandro Manzoni mai proposto in una Maturità dei nostri tempi. Per trovare il suo nome bisogna risalire all’esame sperimentale – in vigore dal ‘69 al ’98. Per la poesia, invece, si scommette su Giuseppe Ungaretti, oggetto di prova nel 2006, 2011 e 2019, seguito da Eugenio Montale (comparso nella maturità del 2004, del 2008 e del 2012). Anche se selezionato nel 2022, Giovanni Pascoli potrebbe tornare secondo molti docenti.

La tipologia b è, invece, il testo argomentativo. Questa categoria è composta da tre tracce, delle sette totali, quindi è quella più numerosa. Il ministero ha previsto che una delle tre dovrà essere obbligatoriamente di carattere storico, ma ci sarà la possibilità di trovare temi: artistico, letterario, filosofico, economico, sociale, tecnologico, scientifico. In questo caso il toto tema punta tutto sugli anniversari e su quei nomi che in quest’ultimo anno sono stati “protagonisti” del dibattito pubblico. Gli occhi sono puntati su Robert Oppenheimer, fisico statunitense noto per aver diretto il laboratorio di Los Alamos durante lo sviluppo della bomba atomica e dal 1946 al 1966 l’Institute for Advanced Study di Princeton: nacque il 22 aprile 1904, quindi esattamente 120 anni fa. Le sue gesta sono state celebrate anche dall’omonima pellicola che ha vinto l’ultimo premio Oscar come miglior film

Non dobbiamo dimenticare che il ministro Valditara è un appassionato di storia perciò anche i 110 anni dall’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando e la conseguente Prima Guerra Mondiale potrebbero entrare a far parte dell’Esame di Stato. Per celebrare i settant’anni della Tv il ministero potrebbe anche scegliere una traccia proprio su questo tema, chiedendo ai maturandi di sviluppare un elaborato sul modo in cui, uno dei primi mass media, ha cambiato gli italiani e cosa sta avvenendo ora che, dallo schermo della tv, siamo passati ai social e agli schermi dei telefonini.

Tra le date “importanti” ci sono anche i cent’ anni dalla morte di Giacomo Matteotti di cui si è parlato molto negli ultimi mesi e i cent’ anni dalla scomparsa di Vladimir Lenin, rivoluzionario e politico russo sostenitore del marxismo, protagonista della rivoluzione d’ottobre del 1917: due nomi che, tuttavia, vien difficile pensare che questo governo tenga a proporre agli studenti. Più facile trovare lo sbarco in Normandia. Infine, la tipologia c, il classico tema d’attualità, dove lo studente potrà scegliere tra due tracce che gli vengono proposte: intelligenza artificiale, confitto israelo-palestinese e violenza di genere sono, in cima alla lista dei favoriti ma anche la questione ambientale e lo sport sul quale ha investito parecchio questo ministero potrebbero essere un’ipotesi di traccia.

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