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Montanari a La7: “Meloni è figlia della destra violenta italiana, la matrice del premierato o della riforma sulla giustizia è fascista”

“Quello che abbiamo visto in Parlamento appartiene alla storia della destra violenta italiana di cui Giorgia Meloni è figlia. Da questo punto di vista il premierato, che fa cadere tutti i contrappesi e col quale addirittura collassa il potere legislativo che non esisterà più, e la riforma della giustizia, con cui il governo mette le mani anche sulla magistratura, fanno ancora più paura, perché questa è la matrice della destra: è una matrice fascista, c’è poco da fare. E mi pare che in Europa ci si renda conto di questo“. Sono le parole pronunciate a Otto e mezzo (La7) da Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, sull’aggressione subita alla Camera dal deputato dei 5 Stelle Leonardo Donno.

Lo storico dell’arte sottolinea: “Le violenze fisiche in Aula sono una cosa inaudita, è inutile celebrare Matteotti, peraltro con qualche reticenza, e poi far vedere a tutta l’Europa scene come questa. Si dice che Meloni debba prendere una decisione sulla destra, ma il problema è che lei è figlia di una storia, non è che si decide improvvisamente di tagliare una storia. Io – prosegue – sono personalmente convinto che la scelta atlantista e la scelta di continuità con Draghi nelle politiche economiche siano delle mosse molto abili per consentire di far passare invece questa storia, da cui Giorgia Meloni non può separarsi perché è la sua storia”.

E cita l’esempio di Ordine Nuovo: “È stato il grande pensatoio legato allo stragismo e una pagina nerissima della nostra storia. Tra i suoi fondatori, annovera Pino Rauti, sul quale Giorgia Meloni ha detto che ‘è un punto di assoluto riferimento per la destra italiana’ e la cui figlia sta nel governo; Paolo Signorelli, il cui nipote, ex portavoce del ministro Lollobrigida, diceva nelle sua chat che Gad Lerner era un ‘porco ebreo’; Clemente Graziani, il cui figlio dirige il Centro Studi Ordine Nuovo, lo stesso al quale fino a qualche anno fa la Meloni scriveva per avere Aleksandr Dugin alla festa di Atreju. È un esempio tra migliaia per dire che parliamo di una storia di persone, di vite, di stili”.

Montanari conclude: “È un po’ difficile dire che la Le Pen deve stare fuori dal governo francese e che i neonazisti in Germania fanno paura, mentre la Meloni è un’altra cosa. La Meloni non è un’altra cosa, lei è stata solo molto più brava a raccontarsi. Ma che in Europa ci sia una marea nera e che Fratelli d’Italia ne faccia parte, chiunque sia onesto intellettualmente non può che vederlo”.