Il cambiamento climatico potrebbe seriamente compromettere i Giochi Olimpici. Troppo caldo che si traduce in gravi rischi per la salute tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, quando sono in programma le gare di Parigi 2024: le alte temperature potrebbero portare gli atleti a collassare e, nel peggiore dei casi, a perdere la vita durante la manifestazione. Questo è l’avvertimento di 11 atleti olimpici, tra cui i vincitori di cinque campionati del mondo e sei medaglie olimpiche, che si sono uniti a scienziati del clima e fisiologi del calore per illustrare la minaccia rappresentata dal caldo estremo per gli sportivi, nel rapporto ‘Rings of Fire’ (Anelli di fuoco), Un argomento di cui si era già discusso in passato. E ora, a poco più di un mese dalla cerimonia di apertura dei Giochi di Parigi, si torna a parlare di un problema – il cambiamento climatico – che ha un impatto sempre più dirompente anche sull’attività sportiva.

Rischio di incidenti mortali
“Per gli atleti le conseguenze possono essere varie e di ampia portata, da problemi più piccoli che incidono sulle prestazioni, come l’interruzione del sonno e i cambiamenti dell’ultimo minuto negli orari degli eventi, ad impatti sulla salute più gravi, stress da caldo e lesioni“, ha affermato Sebastian Coe, presidente di World Athletics e quattro volte medaglia olimpica. “Con le temperature globali in continuo aumento, il cambiamento climatico dovrebbe essere considerato sempre più come una minaccia esistenziale per lo sport“, ha aggiunto. “Non è nel Dna di un atleta fermarsi e se le condizioni sono troppo pericolose penso che ci sia un rischio di incidenti mortali”, ha aggiunto Jamie Farndale, giocatore di rugby a 7 della Gran Bretagna.

I Giochi di Tokyo sono stati definiti “i più caldi della storia“, con temperature che hanno superato i 34 gradi e un’umidità che ha sfiorato il 70%, con gravi rischi per la salute degli atleti. I Giochi di Parigi – avvertono gli esperti – potrebbero superare questo record, visti i picchi di calore registrati negli ultimi mesi. Secondo il Copernicus Climate Change Service dell’Ue, il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato e il 2024 sembra mostrare lo stesso trend.

All’interno della relazione, Yusuke Suzuki – marciatore giapponese e campione del mondo 2019 – ha spiegato come il caldo abbia avuto un profondo impatto sulla sua salute fisica e mentale nel corso delle Olimpiadi di Tokyo. Pragnya Mohan, la più grande atleta di triathlon della storia indiana, ha raccontato di non potersi più allenare nel suo Paese a causa del caldo estremo. Tra gli altri atleti presenti nel rapporto anche l’italiana Elena Vallortigara, medaglia di bronzo ai Campionati mondiali del 2022 nel salto in alto.

Il rapporto ‘Rings of Fire’, redatto da Basis e FrontRunners, si conclude esortando la comunità sportiva ad “affrontare queste preoccupazioni e ad attuare una serie di raccomandazioni suggerite dagli atleti per garantire la sicurezza e il benessere dei concorrenti. E’ urgente ascoltare le loro voci e porre maggiore enfasi sulla loro protezione in seguito all’intensificarsi dei problemi climatici”. Tra le richieste, oltre a una programmazione degli eventi e delle gare che tenga conto dei cambiamenti climatici, è stata inserita anche la raccomandazione di eliminare la sponsorizzazione dei combustibili fossili nello sport. Un argomento che per ora resta utopia.

Le cinque raccomandazioni del rapporto
Il rapporto del ‘Rings of Firè’ contiene cinque raccomandazioni per le autorità sportive:
programmare in modo intelligente per evitare il caldo estremo
tenere al sicuro atleti e tifosi con migliori piani di reidratazione e raffreddamento
– dare agli atleti la possibilità di esprimersi sui cambiamenti climatici
incrementare la collaborazione tra enti sportivi e atleti per le campagne di sensibilizzazione sul clima
rivalutare la sponsorizzazione dei combustibili fossili nello sport

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