Era morto annegato lo scout di 18 anni che, durante una gita a Camogli, in Liguria, si era tuffato in mare da Punta Chiappa, il 14 agosto 2021. E il suo capo scout, di 34 anni, era stato riconosciuto colpevole del reato di omicidio colposo. Il giudice di Genova Marco Canepa ha deciso per lui una condanna convertendo i due mesi e venti giorni della pena in una multa di 4mila euro che potrà pagare con rate di 200 euro.
“Nonostante la chiara rappresentazione del pericolo”, il capo scout – si legge nella sentenza del giudice, riportata dal Corriere della Sera – ha agito “con evidente superficialità, negligenza e imprudenza“, e le sue “condotte colpose sono ricollegabili alla morte per annegamento” del giovane, un 18enne con problemi fisici e mentali che i genitori gli avevano affidato per una gita. Ma poi Canepa aggiunge: “Va tenuto conto del fatto che il capo scout ha agito nell’ambito di un’attività altamente meritoria di volontariato” e che “la sua unica ed esclusiva finalità era rendere il ragazzo partecipe delle attività del gruppo”. Una finalità che “è stata perseguita con grande sacrificio personale“.
Non solo. La decisione di consentire di far fare il bagno al 18enne “è stata presa – continua il giudice – esclusivamente con la finalità di integrarlo completamente nel gruppo“. E poi l’elogio al 34enne che “si è fatto carico dei gravi rischi che comportava quel bagno e che ha avuto un comportamento processuale esemplare”, oltre ad aver “affrontato l’interrogatorio con sincerità assoluta“. Dunque, condanna sì, ma la più lieve.
Quel giorno di agosto di tre anni fa, il gruppo scout era partito dal nord di Milano. Destinazione Punta Chiappa (Camogli). Il 18enne, nei giorni precedenti – come riferito dal Corriere della Sera – aveva avuto crisi epilettiche e il capo scout sapeva del suo ritardo mentale. E i genitori si erano raccomandati: il giovane non può fare il bagno, il rischio è che avrebbe potuto annegare. Ma può avvicinarsi all’acqua solo con un adeguato giubbotto galleggiante. Una raccomandazione non ascoltata e al terzo tuffo del giovane, il suo corpo non è più risalito a galla e a ripescarlo sono stati i vigili del fuoco ore dopo.