Sono “immagini frammentate, decontestualizzate e riprese in un ambito privato“. Con queste parole il ministro per i Rapporti con il Parlamento ed esponente di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani, ha risposto nel corso del question time alla Camera riguardo all’inchiesta di Fanpage che svela i continui richiami al fascismo all’interno di Gioventù Nazionale, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia nella quale cresce la nuova classe dirigente del partito di Giorgia Meloni. Una difesa che si concentra sul fatto che, secondo il ministro, i video con braccia tese, canzoni fasciste, inni al Duce e Sieg Heil siano solo episodi sporadici. I giornali, aggiunge, hanno “ripreso soggetti minorenni e ne hanno diffuso le immagini senza che ne sia stato acquisito il preventivo consenso”.

Ciriani contesta i metodi investigativi della testata, affermando che si tratta di “modalità che talvolta vengono proposte nel dibattito pubblico e nelle comunicazioni via social con il rischio di veicolare ricostruzioni discutibili dei fatti, di prestarsi a facili strumentalizzazioni e a contagiose forme di intossicazione del confronto democratico“. Per questo, aggiunge, “lascio alla sensibilità di ciascuno le valutazioni in merito all’utilizzo di queste modalità sul piano giornalistico, ma non posso non rilevare che gli episodi frutto di quella narrazione non possono tradursi automaticamente sul piano legale”.

Per sostenere che non vi sia niente che non va nelle ideologie, nella composizione e nei comportamenti della formazione giovanile di FdI, il ministro aggiunge poi che “il movimento Gioventù Nazionale non si è mai segnalato per attacchi ai collettivi di sinistra, né ha mai pubblicamente esibito striscioni con slogan estremisti o riferimenti a fascismo e nazismo. Men che meno ha mai palesato atteggiamenti di ostacolo a giornalisti”. Ciriani punta quindi a sostenere che ciò che viene mostrato da Fanpage avviene solo in circostanze private, lontano dalle telecamere e da ambienti pubblici, pur non potendo negare che, invece, proprio nel privato, domini l’esaltazione del fascismo e, in alcuni casi, del nazismo in diverse forme.

Il servizio giornalistico “tende ad accreditare possibili intenzioni, da parte degli aderenti a Gioventù nazionale, di ottenere finanziamenti, con fondi pubblici, a carico del Servizio civile universale. Al riguardo, sulla base degli elementi forniti dal competente Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri, preciso che, ad oggi, nessuna associazione legata a partiti o movimenti politici risulta attiva nella gestione di progetti nell’ambito del Servizio civile“, chiarisce il deputato. Che poi conclude: “Quelle del Servizio civile sono procedure che garantiscono la massima trasparenza e la piena correttezza nell’uso delle risorse pubbliche e che sono assistite, a cura del Dipartimento competente, da una serie di controlli, sia di tipo amministrativo che di tipo ispettivo, con riguardo agli enti proponenti, sia pubblici che del privato sociale, affinché vengano rispettati i requisiti di accreditamento e, rispetto ai progetti, per assicurare che le attività realizzate rispondano ai princìpi e alle finalità del Servizio civile. Quindi nessun escamotage per utilizzare il programma statale del Servizio civile come finanziamento”.

Articolo Precedente

Cybersicurezza, Scarpinato: “Il testo è uno scatola vuota privo di effettività. Questo è un modo di legiferare da piazzisti della politica”

next
Articolo Successivo

L’autonomia differenziata creerà un’Italia a diritti variabili

next