Invece di entrare gratis con accredito-disabili tramite il sistema del click-day, chiedono di avere le stesse possibilità di tutti i tifosi dell’Inter di poter acquistare un abbonamento annuale o un biglietto per un singolo match di campionato o coppa. Per veder realizzate le loro proposte e consapevoli che il problema riguarda centinaia di tifosi che si trovano nelle stesse condizioni, hanno scritto una petizione su Change.org, confidando anche sulla sensibilità della società per cui fanno il tifo da sempre. L’appello pubblico è promosso da tre tifosi nerazzurri che per spostarsi utilizzano una carrozzina: Simone Biondi, Alessio Simula e Andrea Zorloni. “Ci sentiamo penalizzati e confidiamo che l’Inter ci ascolti e possa risolvere il prima possibile tale questione che rischia la discriminazione”, dice Zorloni a ilfattoquotidiano.it. Per la stagione 2024/25, dopo la conquista della seconda stella, sono stati polverizzati in poche ore dall’apertura delle vendite i 40mila abbonamenti disponibili e nessuno destinato a tifosi disabili. Stando a quanto risulta al Fattoquotidiano.it, però, la società Inter ha messo in agenda la questione. Dopo il cambio di proprietà e il passaggio a Oaktree, il club di Viale della Liberazione sta valutando per il 2025-2026 come migliorare il sistema di accreditamento per i propri tifosi con disabilità. Di sicuro per quest’anno sportivo la situazione non muterà.
La petizione dei tifosi con disabilità: “Anche noi vorremmo poter fare l’abbonamento annuale a pagamento”
“In tutti i settori dello stadio sono concessi abbonamenti, mentre a noi non sono concessi e neanche benefici anche se siamo tesserati come soci Inter Club a cui spettano prelazioni riservate come tutti”, scrivono gli autori della petizione lanciata il 22 maggio e che ha già superato le 5mila firme. “L’attuale metodologia è una corsa alla prenotazione posti online (click day, ndr) che, nel più roseo dei casi, avviene in pochissimi secondi con la conseguenza di avvilire, mortificare e dividere la nostra categoria anziché compattarla in nome dell’inclusione sociale e delle pari opportunità”. I promotori, che seguono l’Inter al Meazza da oltre vent’anni, chiedono di “migliorare il sistema di accredito per le persone con disabilità con la certezza, pagando una cifra calmierata, di poter vedere tutte le partite casalinghe” della squadra allenata da Simone Inzaghi. “Non siamo più disposti a tollerare invidie e gelosie suscitate dalla fortuna di essere stati accreditati o meno all’interno dello stadio”, aggiungono, “pertanto tutti insieme, chiediamo al club di intervenire con la massima tempestività”.
Come funziona l’accredito alle partite per i tifosi con disabilità
L’ingresso a San Siro per i tifosi con disabilità è regolamentato dai club. Funziona con il cosiddetto click-day sul sito della società: chi è tra i primi ad eseguire la richiesta online si aggiudica il biglietto di ingresso gratis sia per il tifoso con disabilità sia per l’accompagnatore. Diverse sono però le criticità di questa modalità evidenziate da chi lo utilizza, ad esempio i continui “crash del sistema” in occasione dei big match e il fatto che bisogna procedere a pochissimi giorni dalla partita senza dare la possibilità ai tifosi con grave disabilità che vivono distanti da Milano di organizzarsi per tempo. Tali problemi erano già stati raccontati da diversi tifosi rossoneri a ilfattoquotidiano.it in merito al metodo di accreditamento del Milan, che utilizza un sistema molto simile a quello dei campioni d’Italia in carica. I tifosi milanisti e interisti con disabilità vivono problemi praticamente identici. Entrambe le società hanno spiegato al Fatto.it che la criticità forse più grande, stando così le cose, è “irrisolvibile per questioni di sicurezza e conformazione della struttura di San Siro” ed è rappresentata dal “limitato numero di posti riservati alle persone con ridotta mobilità”. Su questo aspetto i club hanno le mani legate, dato che la proprietà dello stadio non è loro. “Così la possibilità di riuscire ad avere un ingresso per le partite al Meazza ogni domenica diventa un terno al lotto e in pochissimi secondi si esauriscono gli esigui pass disponibili”, spiega Zorloni. Quando vengono aperte le prenotazioni online chi clicca prima accede al ticket fino ad esaurimento dei 250 posti riservati per tifosi disabili e accompagnatori, di cui 80 sono dedicati a chi utilizza la carrozzina. Facendo una ricerca su come operano le altre società, risulta che la maggior parte dei club di Serie A adoperano la stessa modalità di Inter e Milan: ingresso gratuito per il tifoso disabile più accompagnatore con richiesta obbligatoria alla società attraverso il click-day o tramite email. “Ci sono però club, tra cui Cagliari, Juventus, Lazio e Roma, che danno l’opportunità di acquistare a prezzi agevolati l’abbonamento annuale ai propri tifosi disabili. Ci chiediamo perché l’Inter non può farlo?”, si domanda Zorloni.
I suggerimenti degli autori della petizione
Entrando nel merito dei costi da pagare, i tre tifosi interisti propongono una cifra indicativa da concordare con il club di 200 euro circa per l’abbonamento annuale del tifoso con disabilità più ulteriori 200 euro per l’accompagnatore. “Siamo a presentarVi una questione per noi molto importante e che deve essere presa in carico”, scrivono nella petizione. “Un nuovo sistema che preveda la suddivisione degli attuali posti messi a disposizione delle persone in carrozzina tra abbonamenti stagionali e richieste alle singole partite, anch’esse sottoposte a un minimo pagamento in forma simbolica o ridotta”. Zorloni spiega nei dettagli a nome anche degli altri due tifosi cosa chiedono alla società del neo presidente Beppe Marotta. “Suggeriamo di suddividere la richiesta degli abbonamenti a pagamento per circa il 40%, di tifosi con disabilità e organizzarlo in due step distinti: la prima fase recandosi fisicamente presso la sede dell’FC Internazionale o all’Inter store di Milano a San Babila insieme al proprio accompagnatore, a partire da una data che deciderà la società e per un lasso ragionevole di tempo che va dai 3 ai 7 giorni lavorativi”. Dopodiché, allo scadere dell’ultimo giorno utile, si passerà alla seconda fase, ovvero dando la possibilità di acquistare gli eventuali abbonamenti rimasti liberi tramite email per un altrettanto numero di giorni. “Si tratta di proposte che poi la società prenderà o meno in considerazione”, aggiunge Zorloni.
“Premiare fedeltà sportiva e serietà con clausole vincolanti da sottoscrivere e rispettare”
I firmatari hanno studiato attentamente come migliorare la situazione. Indicano al club di proprietà del fondo americano Oaktree di porre delle “clausole vincolanti da sottoscrivere” per chi decidesse di abbonarsi. “Proponiamo come prezzo equo circa 200 euro a testa per tifoso disabile più l’accompagnatore, con la facoltà per gli accompagnatori di poter cambiare nominativo e cederlo ad un’altra persona di fiducia e riconosciuta dal tifoso disabile. Mentre ai fan con disabilità chiediamo di garantire la presenza in almeno 13 partite su 19 di campionato. Il rispetto di tale requisito – continuano – influirà su prelazioni e agevolazioni future in caso di rinnovo, premiando serietà e fedeltà sportiva”. Propongono per la richiesta d’accredito alle singole partite per il restante 60% dei tifosi disabili che si continui a seguire il sistema in vigore. “Al fine di conoscere tutta la procedura e le clausole, la società dovrà fornire informazioni sul sito ufficiale in maniera chiara e trasparente”, aggiungono. Per chi fosse in possesso di tessera fedeltà Inter Club, indicano delle agevolazioni, come funziona attualmente per i cosiddetti normodotati. “A quei tifosi disabili e accompagnatori in possesso della Tessera Siamo Noi, è giusto venga riconosciuta una sorta di prelazione come premio alla fedeltà, dato che la tessera del Tifoso è uno strumento necessario anche per le trasferte. Quindi sarebbe bello far notare alla società che, oltre a seguire la squadra in casa, alcuni di noi viaggiano in condizioni non semplici attraverso l’Italia e l’Europa solo per amore verso i nostri colori”.