Mondo

Putin da Kim Jong-un, accordo di reciproca difesa in caso di aggressione: “Combattiamo contro decenni di imperialismo Usa”

Vladimir Putin, a caccia di munizioni e armi per la sua guerra all’Ucraina, rinsalda l’asse con la Corea del Nord e assicura che i legami bilaterali saranno “portati a un livello più alto” grazie al lavoro di concerto con il dittatore nord coreano Kim Jong-un che lo ha accolto promettendo una “nuova era di prosperità“. Ma al di là delle parole, Mosca e Pyongyang hanno messo a punto, come riferisce la Tass, un documento che “servirà da base delle relazioni bilaterali a lungo termine”. Kim Jong-un intende rafforzare la sua “cooperazione strategica” con la Russia e ha dato il benvenuto al presidente russo con una parata militare in piazza Kim Il-sung al posto dell’attesa sfilata del semplice picchetto d’onore. Nel trattato per la cooperazione strategica firmato oggi i due leader, sostiene il consigliere presidenziale russo, Yuri Ushakov, vengono rispettati tutti i principi fondamentali della legge internazionale, “non è diretto contro alcun Paese” e mira soltanto ad assicurare una maggiore stabilità nella regione del nord-est asiatico. E tra i punti più importanti c’è che l’intesa “prevede assistenza reciproca nel caso in cui uno dei due Paesi venga attaccato”.

Le truppe in alta uniforme, diverse centinaia di soldati, hanno marciato sotto i due grandi ritratti dei leader, Putin e Kim, in una piazza riempita dai colori delle due bandiere nazionali e da decine di migliaia di persone. Dopo la cerimonia, il presidente russo ha annunciato la cooperazione bilaterale “basata sui principi di uguaglianza e di rispetto reciproco degli interessi” perché Russia e Corea del Nord “sono legate da diversi decenni da una solida amicizia e da stretti rapporti di vicinato”. Mosca a sta combattendo “contro decenni di politiche egemoniche e imperialiste degli Stati Uniti e dei suoi satelliti contro la Russia” ha detto Putin aggiungendo di “apprezzare il sostegno sistematico e permanente alla politica russa, anche sulla questione Ucraina”.

Un sostegno fatto soprattutto di armi. L’intelligence sudcoreana ha denunciato il Nord per le forniture di munizioni alla Russia, mentre Washington ha riferito di informazioni secondo cui Pyongyang ha di recente spedito a Mosca lanciamissili e vettori balistici. Il Dipartimento di Stato americano ha stimato l’obolo di Kim a Putin in oltre 10mila container “carichi di proiettili di grosso calibro” per 5 milioni di pezzi totali. Gli europei hanno promesso a Kiev un milione di pezzi entro fine 2024 e Washington ha ritardato le forniture per le resistenze del Congresso.
Gli analisti hanno ipotizzato che parte del piano di Putin sia assicurarsi le forniture d’artiglieria, intensificando gli scambi e la cooperazione in settori quali l’istruzione, il turismo e la cultura, fino al “trattato di partenariato strategico globale”, secondo la Tass. Mentre Kim vuole beni primari, carburanti, cibo e tecnologia militare. “Non siamo di fronte a forme di alleanza – aveva notato Alexander Gabuev, direttore del Carnegie Russia Eurasia Center di Berlino – ma a una convergenza di interessi e necessità”.

Washington teme comunque che l’appoggio del Cremlino incoraggi Kim a destabilizzare la penisola coreana. Le esercitazioni militari del Nord sono in crescita tra lanci di missili, test d’artiglieria, manovre di paracadutisti e blindati. Intanto, non è solo l’aiuto militare di Kim a irritare Usa e alleati. “Il sostegno della Cina alla Russia nella guerra contro l’Ucraina deve finire”, ha dichiarato prima dell’incontro il segretario di Stato Antony Blinken in una conferenza stampa a Washington con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “E faremo di tutto per tagliare anche il sostegno della Corea del Nord”.