Usare le nuove tecnologie per fondere il fisico col biologico e il digitale, portando l’umanità nella post-umanità, superata la transitoria fase transumanista. Connessioni neurali, interfaccia Uomo-Macchina, l’ibridazione dei corpi, il 6G dell’Internet dei sensi e delle nanocose tra neuroscienze, tecnologie convergenti, ingegneria genetica, nanotecnologia, biologia sintetica e immortalità digitale. Insomma, l’Era dei cyborg è alle porte, come documento nel mio nuovo libro d’inchiesta “Tecno-Uomo 2030. Teorie e tecnologie transumaniste per la mutazione della specie” (Edizioni Il Punto d’Incontro), frutto di una serrata ricerca nei legami tra multinazionali dell’Hi-Tech, agenzie militari, organismi sovranazionali, governi centrali e prestigiose università nella decostruzione dell’essenza ontologica, naturale e millenaria dell’essere umano. Eccone alcuni stralci.

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Movimento filosofico, scientifico, pragmatico-razionalista nato dall’Estropianesimo, dottrina libertaria per il superamento dei limiti umani attraverso la tecnologia, il transumanesimo affonda le sue radici nell’illuminismo scientista, nel darwinismo positivista, nel materialismo agnostico e nella secolarizzazione, nell’abbattimento ateo della rivelazione teologica e dell’assoluto metafisico per una nuova escatologia meccanicistica: coniato il termine ‘trans-umano’ dal biologo eugenista Julian Sorell Huxley, membro della Fabian Society e primo direttore dell’Unesco delle Nazioni Unite, precursore e padre nobile del transumanesimo viene però considerato il teologo cattolico gesuita Pierre Teilhard de Chardin, scomunicato e poi riabilitato dalla Chiesa con Papa Francesco.

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Progetto pilota è Avatar per la progettazione di corpo umanoide artificiale nell’interfaccia cervello-macchina. Il nome ricalca il celebre e omonimo film fantascientifico di James Cameron. Definiscono la loro missione come il cammino verso la neo-umanità. Ingegneria umana allo stato puro: “Il ruolo delle tecnologie dell’informazione, delle biotecnologie e delle nanotecnologie è cresciuto drasticamente. (…) La scienza moderna sa già molto sull’evoluzione del corpo cibernetico. I corpi cibernetici si svilupperanno da corpi robotici a corpi costituiti da un ammasso di nano-robot, e poi a corpi olografici. Queste trasformazioni cambieranno completamente l’infrastruttura abituale della civiltà umana.”

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Secondo le agenzie di intelligence statunitensi, da anni la Repubblica Popolare cinese starebbe effettuando esperimenti sull’uomo per arrivare a soldati biologicamente potenziati. Nel 2019 due ricercatori americani pubblicano un documento sulle ambizioni della Cina di applicare la biotecnologia al campo di battaglia, includendo la tecnologia di modifica genetica per migliorare le prestazioni umane.

Il documento si intitola “La frontiera biotecnologica militare cinese: CRISPR, fusione militare-civile e nuova rivoluzione negli affari militari” ed è disponibile sul sito della Fondazione Jamestown, un think-tank con sede a Washington sostenuta da William J. Casey, direttore della CIA. “La strategia nazionale cinese di fusione militare-civile ha evidenziato la biologia come una priorità – afferma lo studio condotto esplorando la ricerca cinese – attraverso lo strumento di modifica genetica CRISPR, cioè gruppi di brevi ripetizioni palindromiche regolarmente intervallate, usato per trattare malattie genetiche”.

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