Un doppio ruolo sospetto. L’assessore al Bilancio della Regione Abruzzo Mario Quaglieri è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta della Procura dell’Aquila per un presunto conflitto di interessi. Sotto la lente di ingrandimento c’è il legame tra la sua carica politica, ricoperta fin dal primo mandato nel 2019, e il suo contemporaneo ruolo professionale di medico chirurgo a contratto con alcune cliniche private della provincia. Oltre al suo nome, è stato iscritto anche quello di Lucia Di Lorenzo, proprietaria dell’omonima clinica in cui Quaglieri ha lavorato e lavora come chirurgo con un rapporto di lavoro non di dipendente.

L’inchiesta, coordinata dal pm Marco Maria Cellini, vuole fare luce sullo status dell’assessore e scoprire se un amministratore regionale può effettivamente lavorare per strutture convenzionate con il servizio sanitario nazionale alle quali la Regione assegna fondi. Per questo all’occhio di Carabinieri e Fiamme Gialle c’è anche la delibera di giunta regionale approvata a fine 2023 per gli accreditamenti delle strutture sanitarie, fra cui è presente anche la clinica Di Lorenzo, orientata a contrastare la mobilità passiva in regione e finanziata con 20 milioni di euro. Al momento non si conoscono i capi di imputazione, che dovrebbero essere diversi per Quaglieri e Di Lorenzo. I due comunque, nella mattinata del 19 giugno, hanno subito una perquisizione e un sequestro di documenti, il primo nella sua casa di Trasacco, la seconda nella struttura sanitaria ad Avezzano.

Quaglieri è da anni impegnato in politica, oltre che nella medicina. Dal 2012 e per due mandati consecutivi è stato sindaco di Trasacco e dal 2019 fa parte della giunta regionale abruzzese, in cui alle elezioni del 10 marzo scorso è stato eletto con quasi 12mila voti fra le fila di Fratelli d’Italia. Prima di diventare assessore è stato anche consigliere regionale e presidente della commissione Sanità in Regione. A denunciare, nei mesi scorsi, la presunta incompatibilità è stato il Pd, in particolare attraverso il consigliere regionale Pierpaolo Petrucci con una serie di azioni tra cui un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Questa, però, si è dichiarata non competente in materia e ha rimandato l’esame alla Giunta regionale abruzzese e al Consiglio regionale.

“È evidente che l’assessore Quaglieri non può aver commesso i fatti contestati, che appaiono essere frutto di un abbaglio giuridico”, commenta in una nota l’avvocato Carlo Polce, legale di Mario Quaglieri. “Desta sconcerto – aggiunge – che si torni nuovamente sulla questione del conflitto di interesse nonostante l’Anac e la Giunta per le elezioni in seno al Consiglio Regionale abbiano chiarito, una volta per tutte, che non c’è incompatibilità tra il ruolo di medico chirurgo con il rapporto libero professionale e la carica di consigliere e di assessore regionale. Occorre precisare – continua il legale nella nota – che le proposte di delibere di Giunta Regionale in merito agli accreditamenti verso le strutture sanitarie vengono predisposte nell’interezza dal Dipartimento dell’Assessorato alla Salute che ne ha esclusiva competenza, mentre l’assessorato al Bilancio non ha alcun potere e non incide nel contenuto delle stesse. Occorre, altresì, sottolineare che le strutture sanitarie destinatarie delle delibere sono individuate dagli uffici competenti, non da quelli dell’Assessorato al Bilancio e, comunque, l’entità degli accrediti è stabilita da algoritmi previsti dalla legge”.

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