In Danimarca è caccia a cibo già pronto, acqua e compresse di iodio. Cos’hanno in comune questi elementi? Sono tutte scorte che il governo ha consigliato di reperire in grande quantità per prepararsi a un eventuale attacco bellico, una minaccia crescente impartita dalla Russia, o più in generale a una crisi di qualsiasi tipo. In particolare lo iodio è una sostanza raccomandata, soprattutto per i cittadini al di sotto dei 40 anni, in caso di esposizione a radiazioni.

“La realtà è che la Danimarca e i nostri alleati sono minacciati da una guerra ibrida”, ha detto pochi giorni fa il ministro della Difesa Troels Lund Poulsen durante un discorso all’incontro annuale sulla democrazia della nazione nordica nella città di Allinge. “Ognuno di noi dovrebbe prepararsi al fatto che, per un breve periodo, potremmo non avere accesso all’elettricità o all’acqua, o non essere in grado di acquistare beni di prima necessità”. Tra questi rientrano appunto le pasticche di iodio utili in caso di incidente nucleare perché in grado di ridurre gli effetti negativi sulla tiroide, uno degli organi più a rischio di sviluppare tumori e malformazioni in seguito all’esposizione ad alti livelli di radiazioni. Laila Reenberg, capo dell’agenzia danese per la gestione delle emergenze, ha comunque dichiarato che un simile avvenimento resta tutt’ora “molto improbabile”.

Le linee guida della Danimarca, tra le altre, suggeriscono ai cittadini di fare scorta di cibo non deperibile che non richieda la preparazione di fornelli o forno, e di almeno 9 litri di acqua in bottiglia a persona, sufficienti per tre giorni. In più, secondo queste raccomandazioni, i danesi dovrebbero anche prepararsi in caso di interruzioni di corrente tenendo batterie, torce elettriche e candele a portata di mano ed essere in grado di stare al caldo senza riscaldamento.

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