Il ministero della Cultura spagnolo ha comunicato questo giovedì di aver dato ufficialmente il via alla procedura che renderà illegale la Fondazione Franco. Le forze progressiste spagnole tentano da anni di ridare giustizia alle vittime del franchismo: prima con la Legge di Memoria storica del governo Zapatero (2007), poi con la Legge di Memoria Democratica (2022) approvata durante il governo Sanchez. La normativa prevede che un’associazione o una fondazione possa essere sciolta se promuove “l’apologia del franchismo che esalti il colpo di Stato e la dittatura o i loro dirigenti, con disprezzo e umiliazione della dignità delle vittime del golpe, della guerra civile o del franchismo; o inciti direttamente o indirettamente all’odio o alla violenza contro le stesse”.

Il ministro della Cultura, Ernest Urtasun, ha spiegato in un video diffuso oggi di aver avanzato una richiesta ufficiale al sottosegretario di Stato per la Memoria democratica di informazioni sul registro delle Fondazioni, per verificare la possibile violazione della legge di memoria democratica da parte della Fondazione Franco e ottenere i dati necessari al suo scioglimento. A questo seguirà la presentazione di obiezioni da parte della Fondazione, prima della decisione definitiva dei giudici.

La Fondazione che porta il nome dell’ex dittatore spagnolo ha come fine la promozione della sua eredità. Venne creata dopo la fine del regime, nel 1976, e si definisce come “istituzione culturale senza affiliazione politica o di partito”. Ciononostante, il sito ufficiale definisce come “profanazione” il trasferimento delle tombe di Franco e José Antonio Primo de Rivera, ideologo del franchismo, dal Valle de los Caidos; e afferma che il dittatore “ha sempre cercato un contatto diretto e cordiale col popolo spagnolo, che a sua volta gli ha risposto con fedeltà incondizionata, affidandogli la piena autorità”.

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