La figura di Minosse, leggendario re di Creta, torna al centro dell’attenzione grazie alla scelta del Ministero dell’Istruzione di inserire un brano tratto dall’opera platonica “Minosse o della legge” come testo per la seconda prova di maturità al liceo classico. Il dialogo, incentrato sulla figura ambivalente di Minosse, sovrano saggio e giusto ma anche tiranno crudele, offre agli studenti un’opportunità per riflettere sui temi della legge, della giustizia e della politica. Platone, attraverso il dialogo fittizio con Minosse, invita a superare le contraddizioni insite nella figura del re cretese, mettendo in luce l’importanza della legge come strumento di giustizia e ordine sociale.

La scelta di Platone per la terza volta negli ultimi 20 anni sottolinea l’importanza del pensiero del filosofo greco nella formazione degli studenti e la sua straordinaria attualità. I temi affrontati nel dialogo, come il rapporto tra legge e giustizia, la funzione della politica e il ruolo del sovrano, sono ancora oggi al centro del dibattito pubblico e offrono spunti di riflessione cruciali per comprendere la nostra società.

Il brano selezionato per la prova, tratto dall’Odissea di Omero, mette in evidenza il legame privilegiato tra Minosse e Zeus, sottolineando la sapienza del re cretese e la sua capacità di governare con giustizia. Questo passaggio offre agli studenti la possibilità di approfondire il concetto di legge come espressione della volontà divina e strumento per garantire l’ordine e la pace sociale.

Ecco la traduzione:

“Questo è dunque un elogio di Omero per Minosse, espresso in poche parole, come Omero non ha fatto per nessuno degli eroi. Infatti, che Zeus sia un sapiente e che quest’arte sia la più bella, lo dimostra in molti luoghi e anche qui. Dice infatti che Minosse si intrattiene ogni nove anni con Zeus nei discorsi e che va a ricevere istruzione come da un maestro, che è Zeus. Poiché questo onore, di essere istruito da Zeus, Omero non l’ha conferito a nessun altro eroe se non a Minosse, ciò è un elogio straordinario. E nell’Odissea, nell’episodio della Nekyia, Omero ha rappresentato Minosse che giudica tenendo uno scettro d’oro, non Radamanto; e Radamanto non l’ha rappresentato né qui come giudice né da nessuna parte come compagno di Zeus. Per questi motivi io sostengo che Minosse è stato lodato più di tutti da Omero. Infatti, essere l’unico figlio di Zeus ad essere istruito da Zeus non ammette paragone in lode”.

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