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Maturità 2024, ecco la traduzione della versione di Platone

La figura di Minosse, leggendario re di Creta, torna al centro dell’attenzione grazie alla scelta del Ministero dell’Istruzione di inserire un brano tratto dall’opera platonica “Minosse o della legge” come testo per la seconda prova di maturità al liceo classico. Il dialogo, incentrato sulla figura ambivalente di Minosse, sovrano saggio e giusto ma anche tiranno crudele, offre agli studenti un’opportunità per riflettere sui temi della legge, della giustizia e della politica. Platone, attraverso il dialogo fittizio con Minosse, invita a superare le contraddizioni insite nella figura del re cretese, mettendo in luce l’importanza della legge come strumento di giustizia e ordine sociale.

La scelta di Platone per la terza volta negli ultimi 20 anni sottolinea l’importanza del pensiero del filosofo greco nella formazione degli studenti e la sua straordinaria attualità. I temi affrontati nel dialogo, come il rapporto tra legge e giustizia, la funzione della politica e il ruolo del sovrano, sono ancora oggi al centro del dibattito pubblico e offrono spunti di riflessione cruciali per comprendere la nostra società.

Il brano selezionato per la prova, tratto dall’Odissea di Omero, mette in evidenza il legame privilegiato tra Minosse e Zeus, sottolineando la sapienza del re cretese e la sua capacità di governare con giustizia. Questo passaggio offre agli studenti la possibilità di approfondire il concetto di legge come espressione della volontà divina e strumento per garantire l’ordine e la pace sociale.

Ecco la traduzione:

“Questo è dunque un elogio di Omero per Minosse, espresso in poche parole, come Omero non ha fatto per nessuno degli eroi. Infatti, che Zeus sia un sapiente e che quest’arte sia la più bella, lo dimostra in molti luoghi e anche qui. Dice infatti che Minosse si intrattiene ogni nove anni con Zeus nei discorsi e che va a ricevere istruzione come da un maestro, che è Zeus. Poiché questo onore, di essere istruito da Zeus, Omero non l’ha conferito a nessun altro eroe se non a Minosse, ciò è un elogio straordinario. E nell’Odissea, nell’episodio della Nekyia, Omero ha rappresentato Minosse che giudica tenendo uno scettro d’oro, non Radamanto; e Radamanto non l’ha rappresentato né qui come giudice né da nessuna parte come compagno di Zeus. Per questi motivi io sostengo che Minosse è stato lodato più di tutti da Omero. Infatti, essere l’unico figlio di Zeus ad essere istruito da Zeus non ammette paragone in lode”.