Mafie

Una testa di capretto infilzata da un coltello di fronte a casa della magistrata: arrestato un presunto esponente della Sacra corona unita

La testa decapitata di un capretto, infilzata da un coltello, lasciata davanti alla porta di casa di una delle magistrate che lo fecero finire in carcere. È uno degli episodi intimidatori per cui la Polizia ha notificato un’ordinanza cautelare al 42enne Pancrazio Carrino, considerato esponente della Sacra Corona Unita, con le accuse di violenza e minaccia aggravate dal metodo mafioso ai danni della gip del Tribunale di Lecce Maria Francesca Mariano e di Carmen Ruggiero, pm della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo salentino. Contestate anche minacce nei confronti di un giornalista.

Carrino è già in carcere dal 18 luglio 2023 nell’ambito dell’inchiesta “The Wolf” sul clan Lamendola-Cantanna attivo nella provincia brindisina, ritenuto la prosecuzione di una frangia della Sacra corona unita: a firmare l’ordinanza di custodia cautelare era stata proprio la gip Mariano, su richiesta della pm Ruggiero. Le indagini sulle minacce sono state condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza, competente per territorio sui reati commessi in danno dei magistrati in servizio nel distretto di Lecce. Le condotte sono considerate “finalizzate a intimidire e condizionare l’operato” delle due toghe, informano i pm lucani.