Hanno sradicato le piante, le hanno tagliate e gettate nell’acqua, distruggendo il primo campo italiano sperimentale di riso ottenuto con Tecniche di evoluzione assistita (Tea). Piante non ogm ma migliorate – lasciando inalterato il patrimonio genetico – per renderle resistenti ad alcune malattie, riducendo l’uso di pesticidi e fitofarmaci. È accaduto la notte scorsa a Mezzana Bigli, in provincia di Pavia. I responsabili, dopo aver manomesso la telecamera di sorveglianza e divelto la rete metallica di protezione, hanno devastato la coltivazione frutto di un progetto di ricerca avviato da Regione Lombardia con l’Università degli Studi di Milano. Sulla vicenda è partita un’indagine dei carabinieri per identificare i responsabili.

Un “gesto criminale“, lo ha definito l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi, “che compromette una sperimentazione che per primi in Italia eravamo riusciti ad avviare con uno sforzo politico importante e unendo le migliori competenze scientifiche sulla materia”. Maria Pia Abbracchio, pro rettrice vicaria della Statale di Milano, ha parlato di un “rigurgito di violenza oscurantista e antiscientifica” e la presidente di Confagricoltura Marta Sempio di “segno di oscurantismo, assoluta ignoranza e di incapacità di accettare le sfide di un mondo dove saremo presto 8 miliardi, tutti con pari dignità di accedere al cibo”. Sui social, ha spiegato Sempio “gira una locandina per una manifestazione contro questo campo sperimentale, ci sono tante voci che paragonano i Tea agli Ogm”. La coalizione ‘Cambiare il campo’, che promuove “alternative al sistema agroalimentare industriale”, da tempo tenta di organizzare una mobilitazione di protesta contro la sperimentazione pavese.

D’accordo nella condanna anche Marco Cappato, Filomena Gallo e Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni: “La completa devastazione del campo di coltivazione di riso è un attentato contro l’ecosistema, la scienza e le persone in nome di un malinteso ecologismo. Gli autori hanno, con violenza, distrutto i risultati di un lavoro di ricerca di anni, finalizzato proprio a ridurre l’impatto ambientale della coltivazione del riso. Solidarietà ai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano coordinati dalla nostra Consigliera generale Vittoria Brambilla, e ci impegniamo sin d’ora a supportarli nel rimediare e ridurre i danni inferti da questa azione violenta, vigliacca e imbecille”.

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