Quella che è apparsa come una mossa disperata di Emmanuel Macron non gli riconsegnerà la maggioranza in Assemblea, ma gli ha fatto guadagnare un po’ di voti. Dopo le Europee, dove ha visto la sua principale avversaria, Marine Le Pen, raccogliere il doppio dei suoi consensi, il capo dell‘Eliseo ha convocato nuove elezioni politiche per stabilire chi sarà a guidare il nuovo esecutivo di Parigi. Il risultato vede favorita l’estrema destra del Rassemblement National che sta tessendo accordi locali con i candidati dei Repubblicani, ma gli ultimi sondaggi dicono che la sinistra unita avanza e Macron è riuscito, a otto giorni dal nuovo voto, a recuperare il 4% rispetto alle elezioni del 9 giugno scorso.

I numeri sono stati pubblicati dal quotidiano conservatore Le Figaro: il Rassemblement National si attesta al 34%, comunque in salita di 2,6 punti percentuali rispetto alle Europee, e a seguirlo non è il partito del presidente, bensì il blocco di sinistra del Nuovo Fronte Popolare al 29%. Solo al terzo posto, con un distacco ancora ampio anche se in diminuzione, si colloca Renaissance di Macron, al 22%. Il distacco dal Rassemblement National diminuisce di 4 punti ma rimane molto ampio e, nel frattempo, il blocco alternativo di sinistra sale e insidia seriamente l’estrema destra, lasciando Macron fuori dai giochi.

I motivi di queste variazioni importanti in così poco tempo possono essere legati anche ai dati sulla possibile affluenza che, secondo il sondaggio, dovrebbe essere molto alta, circa al 64%, cinque punti in più delle Legislative 2022. Segno che una parte dei francesi ritiene questo voto importante e, in caso di ballottaggi, anche la possibile trasmigrazione di voti dall’elettorato macroniano alla sinistra potrebbe impedire a Le Pen di conquistare la maggioranza in Assemblea.

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