Gli Stati Uniti hanno vietato l’utilizzo nel Paese del popolare software antivirus russo Kaspersky, noto per fornire direttamente o indirettamente i suoi servizi e prodotti di sicurezza informatica negli Usa o a soggetti statunitensi. Ad annunciarlo, mercoledì scorso, è il dipartimento americano del Commercio. “La Russia – ha spiegato Gina Raimondo, segretaria al Commercio – ha dimostrato più volte di avere la capacità e l’intenzione di sfruttare aziende russe, come Kaspersly Lab, per raccogliere e utilizzare come arma informazioni sensibili degli Stati Uniti”. E poi concludendo: “Continueremo a utilizzare ogni strumento a nostra disposizione per salvaguardare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e il popolo americano”.

L’amministrazione Biden ha anche annunciato nuove sanzioni contro 12 dirigenti della società di sicurezza informatica del Cremlino. E il Dipartimento del Tesoro di Washington, in una nota, aggiunge che le sanzioni colpiranno molti dei manager di Kaspersky Lab, compreso il direttore operativo, ma risparmieranno l’amministratore delegato e l’azienda stessa.

Immediata la risposta della Russia. Il divieto imposto dagli Usa all’utilizzo del popolare software antivirus del Cremlino è una manifestazione di “competizione sleale”, ha detto il portavoce russo, Dmitry Peskov, sollecitato in conferenza stampa sull’argomento. Kaspersky, ha sottolineato Peskov e riportato dall’agenzia Tass, “è un’azienda molto competitiva in un segmento di mercato rilevante a livello internazionale, e sotto molti aspetti supera i suoi concorrenti“. E poi il portavoce del Cremlino ha concluso accusando Washington di ricorrere “ogni volta” a questa “tecnica di concorrenza sleale“.

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