Il governo spagnolo ha azzerato l’Iva sull’olio di oliva e sull’olio di semi. La misura, in discussione nel consiglio dei ministri la prossima settimana, sarà in vigore dal primo luglio. Il provvedimento da una parte è una risposta esplicita ai rincari fuori controllo dell’olio che negli ultimi tempi si sono registrati in Spagna. Dall’altra rinsalda la coalizione composita che sostiene il governo di sinistra guidato da Pedro Sànchez, nel senso che si tratta di un’intesa tra l’esecutivo e Junts, il partito indipendentista catalano guidato da Carles Puigdemont che di fatto offre un appoggio esterno. Nel caso specifico i voti degli indipendentisti saranno essenziali per l’appoggio ai decreti anticrisi che il governo ha in programma.

L’Iva, secondo quanto ricostruiscono i media locali, sarà ribassata a zero in maniera temporanea, ma è previsto che l’olio di oliva e di semi entri a far parte in maniera strutturale dei beni di consumo di prima necessità, come il pane, le uova o la frutta, con Iva super ridotta al 4 per cento quando sarà revocata l’attuale azzeramento. Sànchez aveva già annunciato una proroga della diminuzione dell’Iva sui generi di prima necessità vigente fino al 30 giugno. Secondo le fonti governative, la misura punta a proteggere e incentivare il consumo dell’olio d’oliva come prodotto salutare e come produzione molto rilevante per regioni come l’Andalusia. E il cui prezzo si è triplicato negli ultimi tre anni soprattutto a causa della siccità, registrando un aumento del 13% soltanto dall’inizio dell’anno.

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