Il governo di Berlino ha annunciato di avere superato quest’anno il 2% del Pil in spese per difesa e sicurezza, addirittura surclassando per la prima volta gli impegni Nato e ottenendo i complimenti dal quartiere generale dell’Alleanza Atlantica. Ard – la principale tv pubblica nazionale – ha però riesaminato il bilancio della Difesa ed in un corsivo a firma di Stephan Stuchlik rivela che Berlino ha fatto ricorso a diversi trucchi contabili.

Il ministero della Difesa aggiungerebbe al suo computo gran parte delle spese effettuate con il fondo straordinario di 100 miliardi deciso nel luglio 2022, che in effetti è già stato quasi completamente assegnato l’anno scorso. Il 2% del Pil equivale a circa 86 miliardi, riassume Ard, mentre il bilancio regolare della Difesa ne computa solo circa 52 e per riempire il vuoto sono stati riportati 20 miliardi dal fondo straordinario.

Per aumentare il tetto delle spese imputate alla difesa comunicato a Bruxelles sono state poi ancora aggiunte con creatività molte voci ricavate dai bilanci di altri dicasteri. Il ministero delle Finanze riporta pagamenti di interessi per l’acquisto di materiale bellico, investimenti peraltro fatti prima dell’attuale governo ed in parte oltre dieci anni fa. Il ministero avrebbe però risposto all’emittente che “è prassi corrente”. Nel totale di 5 miliardi, svela Ard, il ministero delle Finanze peraltro computa anche interessi per il pagamento di pensioni e per aiuti allo sviluppo, che con le spese della difesa non hanno direttamente alcunché a che fare.

La somma poi è aumentata coi pagamenti dei contributi per l’infanzia ad appartenenti delle forze armate distribuiti dal ministero per la Famiglia. Le voci di spesa sono ancora arricchite da contributi agli ex appartenenti all’esercito popolare nazionale della ex Ddr (Nationalen Volksarmee o Nva) che secondo l’emittente non aumentano le capacità difensive della Germania federale.

Come spese rilevanti per la difesa ai fini Nato Berlino fa rientrare anche circa un miliardo di fondi del ministero per lo Sviluppo condotto da Svenja Schulze (Spd) per la ricostruzione in zone di crisi e di guerra e le spese per la prevenzione delle crisi del ministero degli Esteri, nonché le quote associative che la Germania versa alle Nazioni Unite.

Ard conclude che anche altri Paesi da anni truccano i conti – la Spagna computerebbe le spese per i pompieri di Madrid e la Grecia quelle per le pensioni degli ex militari dei tempi della dittatura militare -, ma il Governo tedesco non è da meno mascherando i persistenti deficit nella politica di difesa per centrare l’obiettivo del 2% da versare alla Nato. Già l’anno prossimo con i mezzi finanziari attuali, pronostica l’emittente, non sarà più così semplice raggiungerlo.

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