Un ricorso contro l’assoluzione della madre accusata di maltrattamenti. È una ragazzina di 14 anni che ,sostenuta dal suo tutore legale, l’avvocato torinese Mauro Scaramozzino, si appella contro un verdetto del Tribunale che aveva però inflitto una condanna a sei anni a un amico della madre per violenza sessuale. La ragazzina, spesso lasciata sola in un bar dai 10 anni, costretta a occuparsi delle faccende domestiche in una casa dove spesso non c’era la corrente elettrica, come racconta La Stampa, era stata avvicinata proprio nel bar da un massaggiatore di 75 anni. L’uomo aveva aiutato a risolvere un problema alla schiena della mamma della ragazzina, 55 anni, e per questo conosceva quella che poi era diventata la sua vittima.

La giovanissima, che vive in Piemonte, inutilmente aveva raccontato quello che aveva subito durante i massaggi che l’uomo le faceva, spiegando alla madre i perché di quei segni di graffi che aveva sul suo corpo. Sul banco degli imputati dunque tornerà la 55enne, che, secondo la figlia, da quando aveva dieci anni l’obbligava a occuparsi della casa e della cucina, sotto la minaccia costante di punizioni anche fisiche e spesso lasciata sola. La donna è difesa dall’avvocato Enrico Melis: nel processo di primo grado il pm Bernardeschi aveva chiesto una condanna superiore ai tre anni. I giudici avevano deciso diversamente perché nel caso della violenza usata dalla madre nei confronti della figlia ci sarebbero stati “elementi probatori contrastanti”. Ma la quattordicenne non si è arresa e ora chiede che sia celebrato un nuovo processo.

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