Altre 14 corpi vittime del naufragio di una barca a vela avvenuto martedì circa 120 miglia dalle coste calabresi sono stati recuperati dalle navi Dattilo e Corsi della Guardia costiera. Sono 34 in tutto i cadaveri ritrovati, tra cui quelli di 8 bambini. Nella zona, sotto il coordinamento della Guardia Costiera, ha operato il velivolo p42 “Manta” della Guardia Costiera, oltre ad un velivolo p72 della Marina Militare e assetti aerei di Frontex.
Gli 11 superstiti hanno parlato di “66 persone disperse, tra cui almeno 26 bambini, anche di pochi mesi”, ha scritto su X Medici Senza Frontiere nei giorni scorsi. Hanno riferito di essere rimasti in balia delle onde per diversi giorni e di aver visto passare barche che non si sono fermate a prestare assistenza. Nei prossimi giorni saranno sentiti dagli investigatori per capire la dinamica del disastro. A Roccella Ionica è arrivata ieri dalla Svezia la zia di una bimba di 10 anni che è sopravvissuta, Nalina. Padre, madre e due fratelli sono dispersi. Le condizioni fisiche della bambina sono in via di miglioramento, ha confermato dal primario del reparto di Pediatria Antonio Musolino. Una volta dimessa, al netto delle procedure burocratiche – nella Locride è arrivato anche l’ambasciatore iracheno in Italia – con molta probabilità sarà affidata proprio ai giovani zii.
All’obitorio di Locri sono arrivati intanto anche da altri Paesi europei i parenti di molti migranti che sperano sia possibile identificare le salme mettendo a disposizione il loro dna.
6 morti al giorno nel #Mediterraneo sono qualcosa di più che la dimostrazione di un fallimento delle autorità italiane, smascherano soprattutto una tragedia umanitaria costruita a tavolino, provvedimento dopo provvedimento, dai governi che si sono succeduti in questi anni. pic.twitter.com/t7AfMFIdYl
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) June 18, 2024