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Pakistan, torturato e bruciato vivo dalla folla perché accusato di aver bruciato alcune pagine del Corano

Avrebbe profanato il Corano e una folla inferocita lo ha torturato fino a bruciarlo vivo. È accaduto in Pakistan, nella zona di Madian, nel distretto di Swat. A riportarlo è la polizia locale. La vittima è un uomo, di nome Mohammad Ismail, turista proveniente dalla regione del Punjab che alloggiava in un hotel di Madyandel. Ismail è stato accusato di blasfemia: l’uomo avrebbe infatti bruciato delle pagine del Corano.

Secondo quanto riportato dagli agenti locali, i residenti hanno fatto degli annunci con gli altoparlanti invitando la gente a uscire e punire il presunto blasfemo. Così, “la folla lo ha catturato e lo ha sottoposto a tortura prima che la polizia arrivasse e lo prendesse in custodia“, continuano gli agenti. Ma una volta alla stazione di polizia di Madian, mentre le forze dell’ordine tentavano di disperdere le persone, in otto sono rimasti feriti, come hanno riportato i media locali. In risposta, i manifestanti hanno dato prima fuoco alla stazione di polizia e poi hanno sequestrato l’uomo. Lo hanno torturato e alla fine ucciso. In alcune riprese video si vede la folla bruciare il corpo del presunto blasfemo mentre in centinaia guardano la scena.

Un episodio simile era avvenuto il 25 maggio scorso: una folla musulmana aveva attaccato due famiglie di religione cristiana nel distretto di Sargodha, nel Punjab. L’accusa anche in quel caso era di presunta blasfemia. In quella occasion un anziano era rimasto gravemente ferito e poi morto dopo una settimana in ospedale a causa delle lesioni riportate. Il 30 maggio scorso un 24enne cristiano, Nouman Asghar, di Baahawalpur (Pakistan) era stato condannato a morte da un tribunale di primo grado. Il giovane era stato arrestato nel 2019 per vilipendio verso il Profeta Maometto dopo una presunta blasfemia via Whatsapp.