La contraerea russa ha abbattuto nella notte 114 droni lanciati dalle forze armate ucraine e distrutto sei imbarcazioni senza pilota. Lo rende noto il ministero della Difesa di Mosca: nel dettaglio, secondo la ricostruzione, settanta droni erano indirizzati sulla Crimea e sul mar Nero, altri 43 sul territorio di Krasnodar (in particolare i distretti di Ejsk, Seversk e Temryuk) e uno sulla regione di Volgograd. “La scorsa notte è stato fermato il tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico utilizzando imbarcazioni senza pilota e velivoli senza pilota contro obiettivi sul territorio della Federazione russa”, si legge nella nota del ministero. “Nella parte nord-occidentale del Mar Nero”, viene aggiunto, “l’aviazione navale della flotta russa ha distrutto sei imbarcazioni senza pilota della marina ucraina”. Sempre a quanto riferisce Mosca, quattro persone sono rimaste ferite dalla caduta di frammenti di un drone ad ala fissa. L’aeronautica ucraina, invece, comunica che nella notte i russi hanno attaccato con quattro missili aerei guidati Kh-59/Kh-69, tutti “abbattuti dalla difesa antiaerea nelle regioni di Kirovohrad e Kherson”.

Anche i media ucraini confermano che numerosi droni hanno attaccato il territorio russo durante la notte. A quanto riferisce l’agenzia Unian, che cita analisi satellitari condotte dal gruppo di monitoraggio Crimean Wind, alcuni di essi hanno colpito l’aeroporto di Ejsk, cittadina affacciata sul mar d’Azov di fronte alla città ucraina di Mariupol, provocando diversi incendi. Obiettivo dei droni anche la raffineria Ilyinsky, nella regione di Krasnodar, e un’altra raffineria a Volgograd di proprietà della Lukoil, il colosso statale russo del petrolio. Secondo i residenti locali, la scorsa notte a Volgograd si sono udite circa quaranta esplosioni. In mattinata lo Stato maggiore ucraino ha confermato che nella notte sono state attaccate sul territorio russo le raffinerie di petrolio Afip, Ilya, Krasnodar e Astrakhan e le stazioni radar e i centri di intelligence elettronica nella regione di Bryansk e in Crimea. L’esercito di Kiev ha inoltre dichiarato di avere colpito siti di stoccaggio e di preparazione per l’uso di droni, edifici di addestramento e punti di controllo e di comunicazione per i droni che vengono lanciati da Krasnodar.

Intanto – a quanto riferisce Politico – gli Usa hanno autorizzato le forze ucraine a colpire con le armi fornite da Washington qualsiasi obiettivo russo che attacchi da oltre confine, non solo quelli nella regione vicino a Kharkiv. Martedì scorso il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan aveva detto che il via libera era stato esteso per colpire le forze di Mosca “ovunque attraversino il confine per cercare di conquistare ulteriore territorio ucraino”.

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