Cronaca

La sanità veneta è la migliore? Ecco il calvario a cui siamo sottoposti

di Alessio Andreoli

Sono stanco delle, a mio parere, evidenti manipolazioni dei media. Stamane vado al bar del paese per prendermi un caffè, ne approfitto per dare un’occhiata al giornale. Sull’Arena, quotidiano di Verona, ovviamente letto anche in tutta la provincia e probabilmente anche in molti altri paesi del Veneto a pagina 6 spicca un titolone: “Sanità, il Veneto è primo…”. Ho un sussulto, immediatamente ricordo di un amico che, pochi giorni fa, mi raccontava del suo calvario per un controllo strumentale: manometria esofagea. Ha chiamato il cup dell’Azienda Ospedaliera Integrata di Verona. Gli rispondono che da ora non prendono più le prenotazioni per questo esame e gli danno il numero di telefono dei reparti dell’ospedale di Borgo Trento e dell’ospedale di Borgo Roma in quanto le prenotazioni vanno fatte direttamente in reparto.

Vi risparmio il calvario telefonico (per raccontarlo esaurirei tutto lo spazio disponibile del blog) e vado subito al succo della questione. Da Borgo Trento rispondono che non fanno più questo esame, da Borgo Roma rispondono che per adesso sono sospesi. Dopo una serie di telefonate e trasferimenti da un laboratorio all’altro gli dicono di mandare via email l’impegnativa e che avrebbero richiamato loro. A quel punto (quando sento dire: chiamiamo noi) mi viene in mente un altro amico che pure mi ha raccontato quando questa primavera, dovendo fare una gastroscopia, ha telefonato al cup per prenotarla all’ospedale Mater Salutis di Legnago (VR). Gli hanno risposto che al momento non potevano fare la prenotazione, ma che l’avrebbero richiamato: sta ancora aspettando e, siccome sta male, ha dovuto provvedere in altro modo.

A questo si aggiunge quanto già risaputo e riportato da molte cronache sui tempi biblici per accedere a visite o controlli strumentali nelle strutture della SSN. Siccome mi ritengo una persona intellettualmente onesta non mi sento di incolpare questo governo di tutti i mali dell’Italia, in particolare della SSN, ma di certo mi aspetto di non essere preso in giro (da nessun governo e ancor meno dallo Stato). Spendiamo miliardi in armi, ripristiniamo i vitalizi ai parlamentari, addirittura c’è il sospetto che fondi del servizio civile vengano utilizzati per finanziare Gioventù Nazionale (recentemente protagonisti dell’inchiesta di Fanpage), si vuole fare l’inutile e costosissimo Ponte sullo Stretto di Messina e tanto tanto altro perché questi sono solo una parte dei fatti di cronaca che mi indignano e che mi convincono di essere preso per i fondelli quando leggo un titolone che esalta la SSN in alcune regioni.

Qua in paese ci sono ancora i cartelloni elettorali delle recenti elezioni, sull’immagine di Giorgia Meloni la scritta: pronti a risollevare l’Italia! Cara presidente del Consiglio (sei anche il mio presidente anche se non ti ho votato), ho una domanda: eri pronta a risollevare l’Italia o a spartirti la torta? Mi consola solo il fatto che forse più delusi e sconfortati di me sono quelli che in lista d’attesa da più di un anno per una visita con la SSN, o quelli che spendono centinaia di euro per accedere alla sanità privata, ti hanno votato magari sperando in un governo più vicino e a disposizione del cittadino.

Sappiate però, cari concittadini, che il mal comune mezzo gaudio è un sollievo temporaneo e vuol dire accettare la mediocrità, negare il problema e rassegnarsi a questo disastro.

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