Restano “tre o quattro mesi”, anzi, “forse anche meno”, prima del grande scontro, ossia di una sorta di ‘Terza guerra mondiale’, tra Russia e Ucraina. È l’allarme lanciato dal presidente serbo Aleksander Vucic dai microfoni del periodico svizzero Die Welwoche. In una lunga intervista, di cui pubblichiamo alcuni stralci, Vucic sottolinea il timore dell’escalation, con la possibilità che si arrivi a un confronto addirittura peggiore di quello della Seconda guerra mondiale. “Penso che ci stiamo avvicinando agli ultimi giorni possibili per ripensare e riconsiderare quello che sta accadendo in Ucraina – dice il presidente serbo all’intervistatore – Se i potenti non fanno nulla, sono abbastanza certo che in un breve periodo dovremo affrontare un vero disastro”.

Il problema, secondo Vucic, è che “tutti parlano solo della guerra” e nessuno sembra “voler raggiungere la pace”, anzi, “pace sembra quasi una parola proibita”. “Dicono che bisogna vincere per avere una pace futura, ma nessuno parla di pace”, ribadisce il presidente serbo che evidenzia come alcuni leader europei dall’atteggiamento guerrafondaio non dicano poi ai loro cittadini “che pagheranno un prezzo enorme”. “Io penso che tutti dovrebbero cercare di raggiungere un qualsiasi tipo di cessate il fuoco e poi negoziare per 10,20,30 o 50 anni. Non importa, tutto è meglio di un giorno di guerra”.

Alla domanda se teme quindi una terza guerra mondiale, Vucic è netto: “Siamo molto lontani dal raggiungere un accordo. Non vedo una terza guerra mondiale, ma un grande scontro dal quale non siamo lontani. Potrebbe arrivare tra non più di tre o quattro mesi, e c’è il pericolo che accada prima“.

Video courtesy Die Weltwoche – Qui per l’intervista integrale

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