“Hanno rovinato la mia famiglia”. Tonino Lamborghini, erede di Ferruccio, fondatore dell’omonima casa automobilistica, non ci sta. Determinato a voler dire la sua sulla vicenda, Lamborghini è tornato a parlare di Flavia Borzone, la 36enne che afferma di essere sua figlia, e la madre di lei, Rosalba Colosimo, che avalla questa teoria. L’imprenditore ha convocato una conferenza stampa per raccontare la sua versione dei fatti dopo che il tribunale di Bologna, il 17 giugno, ha assolto Flavia dall’accusa di diffamazione per aver sostenuto di essere sua figlia, ma condannato la madre al pagamento di una multa di mille euro, con pena della condizionale.
Lamborghini, affiancato dal suo difensore, l’avvocato Mauro Bernardini, ha ammesso di aver avuto una relazione con la madre, la cantante lirica partenopea, risalente agli anni ’80, quando non era ancora sposato, sottolineando però che tra i due c’è stata solo una frequentazione “tra un aereo e l’altro. Quando la signora viaggiava tra Milano e Napoli quando non sapeva dove andare si appoggiava a casa mia a Bologna”, ma si è detto anche “molto dispiaciuto e infastidito” per questa vicenda che “va a disturbare” la sua famiglia. “Io di battaglie ne ho fatte tante – aggiunge – ma altra cosa è andare a infastidire mia moglie e i miei cinque figli”, fra cui la cantante Elettra.
L’obiettivo, ha spiegato, come si legge su Repubblica, “è fare luce e chiarezza affinché il mio nome non venga sputtanato, la mia famiglia pure e la gente non venga ingannata da informazioni grossolane, generiche e approssimative”.
L’imprenditore non sa se Flavia sia sua figlia o meno, ma, di questo sembra certo “se mi proponessero di fare il test del Dna aprioristicamente dico di no, perché ho avuto tante donne, prima di mia moglie, dovessi rendermi disponibile a tutte quelle che pensano di dire ‘questa è tua figlia’, no”. Secondo Lamborghini “saltare fuori” dopo 35 anni “è un po’ sporca” e “pare molto interessato”. E, inoltre, Flavia e la madre sarebbero solo alla ricerca di notorietà e avrebbero tirato fuori la storia “per ragioni economiche”. “Pensano di diventare miliardarie, qualche nocciolina l’avranno ma io ho una moglie, ho dei figli, ho i miei interessi economici. Sono fatti miei se ho dei redditi o dei debiti o altro”, aggiunge ancora, sottolineando che i soldi non arriverebbero solo dall’eventuale successione, ma anche “dalla notorietà” che ne deriva “andando in un giornale e facendosi dare 50mila euro per un articolo in esclusiva”.
Le due donne hanno presentato, tramite i loro avvocati, un test del dna “rubato” alla figlia dell’imprenditore, Elettra Lamborghini, recuperando una cannuccia dal bidone della spazzatura. Ma per Lamborghini padre quel test è inattendibile: “Se la prendi dalla spazzatura come fai a sapere che quella cannuccia è di Elettra o no? Non c’è il nome sopra, magari prendi la cannuccia della signora Flavia la ciucci e poi dici che è compatibile, per forza”.
La storia comincia nel 2019. È allora che madre e figlia rilasciano due interviste, una al settimanale Nuovo e una al programma di Barbara D’Urso, per raccontare della paternità dell’imprenditore. Poco prima Borzone aveva anche cercato di avvicinare Lamborghini, forse per un altro test del dna, di cui però “non si è più saputo niente”. Secondo Lamborghini “c’è modo e modo. Cerca pure la verità, però non puoi fare uno sbandieramento così, anche se avessi una volontà su mille di partecipare, di aiutare, col piffero che lo faccio”. L’attacco è anche a quello che finora è stato il padre di Flavia: “Vi rendete conto di cosa si fa per denaro? Rinnegare un padre che ti ha cambiato i pannolini, che ti ha portato a scuola, che ti ha cresciuta. E poi il povero padre – insiste – che anche lui per denaro accetta e ammette di essere cornuto, contento e patentato? E accetta di sottoporsi al test?”.
Una vicenda come questa “farebbero male a chiunque – conclude Lamborghini – . Se poi uno non ha famiglia, va bene tutto ma io ho una moglie e cinque figli che vanno assolutamente rispettati”.