Poco meno del 28 per cento. È questo il dato parziale dell’affluenza alle urne per il secondo turno delle elezioni amministrative. Con più precisione, alle 19 ha votato il 27,89% degli aventi diritto. È quanto emerge dai dati del Viminale pubblicati sul portale Eligendo e che si riferiscono a tutte le 3.586 sezioni relative al voto in 102 comuni. Nelle stesse sezioni alle 12 di domenica 9 giugno, nel primo turno, la percentuale dei votanti era del 34,79%, quindi circa sette punti in più rispetto a oggi nonché in linea rispetto al dato per le europee (che non ha raggiunto la soglia del 50% facendo segnare il risultato peggiore di sempre). Da ricordare, tuttavia, che si potrà votare anche domani 24 giugno dalle 7 fino alle 15, dopo di che inizierà lo spoglio.
L’AFFLUENZA NEI CAPOLUOGHI – Tre le sfide principali per la poltrona di sindaco quelle di Firenze, Perugia e Bari. Nel capoluogo toscano il dato dell’affluenza è nella media nazionale (28,67%) nel duello per Palazzo Vecchio. La candidata Sara Funaro, che ha ottenuto al primo turno il 43%, può contare sul campo largo con il sostegno degli M5s e dell’Idv. Dal canto suo il candidato del centrodestra Eike Schmidt, arrivato al 32,86%, ha incassato l’appoggio della ‘ricostituita’ Dc fiorentina e Toscana. Molto bassa, invece, l’affluenza a Bari (18,53%) dove la partita si gioca tra il candidato del Pd, Vito Leccese che due settimane fa ha ottenuto il 48% e Fabio Romito che si è fermato al 29%. Anche in questo caso il centrosinistra si è compattato intorno a Leccese dopo l’accordo stretto con Michele Laforgia che al primo turno era sostenuto dai Pentastellati e Avs. Romito tenta la rimonta e segnala un episodio di presunte irregolarità in una sezione elettorale dove, a suo dire, ad un elettore è stata consegnata una scheda già votata per il candidato di centrosinistra. Al votare anche il primo cittadino uscente ed eletto eurodeputato, Antonio Decaro: “Ho votato per diventare ex sindaco”, afferma ironico in un post su Facebook in cui allega la foto che lo immortala mentre inserisce nell’urna la scheda elettorale.
A Perugia, dove il dato delle 19 è il più alto tra i capoluoghi (38,05%), le due candidate a sindaca – Vittoria Ferdinandi, centrosinistra e civici, e Margherita Scoccia, centrodestra e civici – hanno votato nella stessa scuola del capoluogo umbro di Borgo XX Giugno, ma in due diverse sezioni. Qui la sfida si gioca sul filo dei voti: Ferdinandi, al primo turno, ha superato di pochissimo (49%) la sua rivale (48.3%). Risultato che appare meno incerto, invece, a Campobasso (alle 19 l’affluenza è del 25,76%) dove hanno votato entrambi i candidati. Per il centrodestra è in corsa Aldo De Benedittis che al primo turno ha sfiorato il 50% staccando di 16 l’avversaria Marialuisa Forte. Quest’ultima, però, al ballottaggio può contare sul sostegno del candidato Pino Ruta, 20% di consensi ottenuti il 10 giugno. Nella sfida di Lecce (affluenza al 31,15%), il candidato del centrodestra, l’ex ministra Adriana Poli Bortone che ha sfiorato la vittoria al primo turno, duella con il sindaco uscente Carlo Salvemini, candidato del centrosinistra. Proprio da Lecce una notizia curiosa: nell’istituto scolastico Quinto Ennio di Lecce un giovane elettore è andato a votare per il ballottaggio in compagnia di una pecora. A Potenza, infine, dove alle 19 ha votato il 27,3% dell’elettorato, sono in corsa Francesco Fanelli (centrodestra) e Vincenzo Telesca (centrosinistra). Nel primo turno Fanelli (Lega, vicepresidente uscente della Giunta lucana) ha raggiunto il 40,6% contro il 32,4 dell’avversario.
L’AFFLUENZA DELLE 12 – Un dato, quello dell’affluenza alle ore 19, leggermente migliore di quello diffuso alle ore 12, quando si erano recati ai seggi il 12% degli aventi diritto al voto. Nelle stesse sezioni alle 23 di sabato 8 giugno, nel primo turno, la percentuale dei votanti era circa del 22%. Tra i dati più alti c’è quello di Perugia, dove allo stesso orario si è toccato il 15,54 per cento degli aventi diritto. Crolla invece a Bari, dove si è fermata del 9,52%.
LO SPOGLIO – I seggi saranno aperti da oggi domenica 23 giugno (ore 9-23) fino a domani lunedì 24 (ore 7-15). Sono 14 i capoluoghi che devono ancora eleggere il primo o la prima cittadina: cinque di Regione (Firenze, Bari, Perugia, Potenza e Campobasso) e nove di provincia (Lecce, Avellino, Cremona, Urbino, Caltanissetta, Vibo Valentia, Rovigo, Verbania, Vercelli). Ed è qui che si giocano gli scontri più importanti e destinati ad avere un peso anche a livello nazionale: il centrosinistra al primo turno ha vinto in 10 capoluoghi, il centrodestra si è fermato a cinque e ora tenta di accorciare le distanze. A pesare non saranno solo gli apparentamenti e gli accordi trovati dopo il voto dell’8 e 9 giugno, ma anche e soprattutto l’affluenza che al primo turno ha fatto segnare il 62,6% degli aventi diritto. Un dato in calo rispetto al 67,6% delle precedenti amministrative del 2019, ma comunque più alto rispetto alla percentuale di votanti delle Europee, che si è fermata al 49,66.