Aveva appena 29 anni, Valerio Salvatore, e faceva l’elettricista. Fino a venerdì pomeriggio, quando poco dopo l’ora di pranzo è precipitato dal tetto di un capannone industriale sulla Nettunense vicino a Campoleone, in provincia di Latina. I sanitari del 118 hanno tentato di rianimarlo ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Stando alla prima ricostruzione dei carabinieri, stava camminando sulla copertura quando questa è crollata, facendolo volare nel vuoto per diversi mesi. Fatale l’impatto con il suolo.
Ora toccherà ai militari dell’Arma e agli specialisti dell’Asl capire se sul luogo di lavoro siano state rispettate tutte le regole È già iniziato l’ascolto dei testimoni ed è stata sequestrata una parte del capannone per permettere gli accertamenti e i rilievi. Nel solo territorio laziale, si tratta della “quarta vittima sul lavoro di questa settimana. A cui si aggiunge un altro operaio agricolo gravemente ferito, a Cisterna di Latina, dopo che un cortocircuito ha fatto prendere fuoco alla trebbiatrice su cui stava lavorando”, fanno notare la Cgil di Roma e Lazio, la Cgil di Frosinone e Latina e la Cgil di Roma Sud Pomezia Castelli.
“Per fermare questa scia di sangue – continua la Cgil – chiediamo alla Regione Lazio di accelerare sulle azioni già condivise durante l’ultimo incontro con le organizzazioni e a tutti i prefetti di attivare subito le task force ispettive per assicurarsi che siano rispettate le norme sulla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, a partire dai settori dove si verificano maggior infortuni”. La grande manifestazione di sabato a Latina “dimostra quanta attenzione ci sia da parte delle persone e del mondo del lavoro sui temi della salute e della sicurezza – aggiunge il sindacato – Ci chiediamo cos’altro debba accadere affinché il Governo intervenga concretamente”.
Salvatore viveva a Roma e lavorava per un’azienda che si occupa di lavori elettrica nel Lazio. A ricordarlo, proprio perché viveva nel quartiere romano di Villa Gordiani, c’è stato anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “Ci uniamo al dolore dei familiari e di quanti lo ricordano come un ragazzo d’oro, sempre affettuoso, gentile, sorridente. La sicurezza sul lavoro deve essere la priorità assoluta. C’è una vera e propria emergenza nel nostro Paese che va affrontata a tutti i livelli e superata al più presto. Non si può continuare a morire di lavoro”.