Il Consiglio di Stato ha stabilito la legittimità dei vincoli paesaggistici e ambientali, che nel 2019 furono apposti con un decreto del ministero dell’Ambiente, su una vasta zona del Comelico. Un modo per tutelare una parte della montagna bellunese, ai confini con l’Alto Adige, da ipotesi di interventi, a cominciare dalla realizzazione di impianti di risalita e di un carosello sciistico. La sentenza della VI sezione ha così accolto il ricorso presentato da tre associazioni ambientaliste, Italia Nostra, Mountain Wilderness Italia e Lipu, impegnate ad evitare uno scempio del paesaggio, e ha modificato una sentenza del Tar del Veneto risalente al 2022.

In quella occasione a vincere la causa erano stati i comuni di Auronzo, Comelico Superiore, Santo Stefano di Cadore, Provincia di Belluno e Regione Veneto. Il ministero, secondo la tesi dei giudici amministrativi di primo grado, non aveva svolto un’accurata istruttoria e aveva compiuto un abuso di autorità, intervenendo su un diritto di gestione dei territori da parte delle amministrazioni locali.

Adesso il consiglio di Stato rovescia quelle conclusioni. “L’atto in contestazione (ovvero il vincolo del Ministero, ndr) contrariamente alla valutazione del giudice di primo grado, risulta accompagnato da una adeguata e congrua istruttoria da cui trarre la sussistenza dei presupposti della fondatezza e meritevolezza della dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area in questione”. Siccome era sorta una contestazione relativa alle carte di delimitazione dell’area da sottoporre a tutela (sia il Comelico che la Val d’Ansiei), i giudici scrivono: “L’apparato conoscitivo sulla base del quale è stata redatta la Relazione e la Disciplina d’uso della proposta, si avvale anche degli esiti di diversi sopralluoghi effettuati in fase istruttoria dai funzionari incaricati – svolti anche mediante sorvoli in elicottero – durante i quali è stato possibile prendere visione delle peculiarità che contraddistinguono l’ambito paesaggistico, verificando la qualità architettonica e urbanistica dell’edilizia esistente”.

L’apposizione del vincolo è, quindi, “il frutto di un’adeguata valutazione di elementi di fatto relativi allo stato attuale del contesto, di qui la mancanza del profilo sintomatico di eccesso di potere”. Inoltre, il Ministero “ha esercitato un potere di sua competenza in maniera pertinente”, anche alla luce di una sentenza della Corte Costituzionale del 2021: “Sul piano delle competenze costituzionali attinenti ai beni paesaggistici, la tutela ambientale e paesaggistica, gravando su un bene complesso ed unitario, considerato dalla giurisprudenza costituzionale un valore primario ed assoluto, e rientrando nella competenza esclusiva dello Stato, precede e comunque costituisce un limite alla tutela degli altri interessi pubblici assegnati alla competenza concorrente delle Regioni”. Il governo del territorio e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, nella gerarchia di interessi pubblici diversi, fanno prevalere quello della “conservazione del paesaggio, che è affidato allo Stato”, rispetto a quello della “fruizione del territorio, che è affidato anche alle Regioni”.

Mountain Wilderness, che assieme a Italia Nostra e Lipu era assistita dagli avvocati Laura Polonioli e Andrea Reggio D’Aci, ha commentato: “È una sentenza destinata a fare storia nella difesa dei paesaggi naturali, che segna una pesante sconfitta delle istituzioni comunali, provinciali e regionali che intendevano diluire la portata dei vincoli imposti a territori tanto pregiati”. Ecco il punto centrale: “Il paesaggio un bene unitario, primario, assoluto, e che rientra nella unica competenza dello Stato, precede e costituisce un limite alla tutela degli altri interessi pubblici assegnati alla competenza concorrente delle Regioni in materia di governo del territorio”. Con questa sentenza vengono rimesse in discussioni scelte riguardanti possibili collegamenti sciistici (da Padola a Sesto in Pusteria) o altre opere in corso di realizzazione nella parte di confine del Bellunese, contro le quali gli ambientalisti sono impegnati da anni.

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