Intemerata furibonda di Tommaso Cerno, direttore del Tempo e già parlamentare del Pd, contro l’ex ministra dell’Istruzione del governo Conte Due, Lucia Azzolina. Lo show avviene a L’aria che tira (La7) dove il dibattito è incentrato sul silenzio di Giorgia Meloni in merito all’inchiesta di Fanpage sulla base giovanile di Fratelli d’Italia.
Azzolina esprime il suo sconcerto per i saluti fascisti e nazisti immortalati nel reportage, passando in rassegna tutti i danni del fascismo.
Cerno si dimena, borbotta e si fa il segno della croce, per poi esplodere in un monologo impetuoso: “Non posso sentire queste lezioncine da 4 soldi, perché io sul fascismo ho scritto libri. Non posso ascoltare il livello culturale del paese che è arrivato al punto che un ex ministro dell’Istruzione riesce a farci questo bignami da 4 soldi che non serve a nulla”.

“Ma perché devi insultare?”, insorge il conduttore David Parenzo.
“Non è un bignami, è storia – replica Azzolina- Liliana Segre ha smesso di andare a scuola a causa delle leggi razziali fasciste”.
La reazione di Cerno è irrefrenabile: “Liliana Segre si è trovata le bandiere di Israele con disegnata una merda al posto della stella da quelli che difendi tu. Quindi stai zitta e non tirar fuori Liliana Segre e lascia che lei parli da sola”.
“Non diciamo ‘stai zitta’, Cerno, ti prego”, ribatte Parenzo.
L’ex dem non la prende bene: “Ma dai, adesso mi viene a tirar fuori Liliana Segre, non ho mica bisogno del suo pantheon per esprimere un pensiero”.
Poi accusa il Paese di un’ignoranza peggiore dei “ragazzini” immortalati da Fanpage e scimmiotta Azzolina: “Questa lezioncina sul fascismo, ma basta. Sul fascismo sono stati quintali di libri. Ma leggeteli. Non si può fare un dibattito sul fascismo a ‘sto livello”.
“Non è un dibattito sul fascismo – risponde Parenzo – ma sulla classe dirigente di Fdi. Il tema è un altro”.
Cerno rincara le sue accuse all’ex parlamentare del M5s: “No, è una tiritera su Mussolini e sul fascismo, fatta al livello da settimana enigmistica”.

La bagarre si ripeterà diversi minuti dopo, quando Azzolina commenta la riforma dell’autonomia differenziata: “Mi fa molta paura, in particolare per l’istruzione. Pensavo che il Covid ci avesse insegnato qualcosa, perché ci ha fatto vedere come 20 Regioni decidevano in maniera diversa e pensavo che un episodio storico così difficile ci insegnasse qualcosa. Evidentemente non è stato così”.
Anche stavolta Cerno mostra insofferenza: “Lasciamo perdere il Covid e la scuola che mi fanno venire in mente i banchi con le rotelle. E non voglio parlarne”.
Parenzo lo rimbrotta nuovamente e l’ex senatore del Pd si infervora alzando il tono della voce.
“Ma roba da matti”, commenta Azzolina.

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