A Barcellona è ancora una volta un assolo (sofferto) di Max Verstappen, che si prende la settima vittoria in stagione nella normale gara (la 61ª in carriera) fatta esclusione per le Sprint Race di Cina e Miami. È bastato un sorpasso su Russell al terzo giro (4° finale) per poi condurre e gestire sul ritorno di Norris: 2° in gara (con tanti rammarichi per una partenza da rivedere) e ora anche in classifica piloti su Leclerc (150-148). Terzo un orgoglioso Lewis Hamilton, che ha mantenuto la posizione ottenuta nelle qualifiche di sabato. Quinta e sesta una Ferrari in difficoltà per ritmo e strategie: Leclerc ha preceduto Sainz, dopo polemiche e liti, senza però che entrambi siano mai apparsi pimpanti. Ha chiuso 7° Piastri, con tanti rammarico per il Q3 buttato sabato, poi Pérez 8°, che rischia la rottura del rinnovo di contratto con la Red Bull se continua a essere così anonimo (è solo quinto in classifica Piloti). Hanno poi chiuso nona e decima le Alpine di Gasly e Ocon, nel weekend del ritorno di Flavio Briatore nel team come Executive Advisor.
Il commento della gara – Ci hanno provato Norris e la McLaren, ma la classe di Verstappen nel dettare ritmo e conservare le gomme sono oramai note a tutti. La partenza negativa al via ha fatto retrocedere l’inglese al terzo posto e permesso alla Mercedes di Russell di finire davanti e dettare il ritmo, bruciata però subito al terzo giro dalla Red Bull dell’olandese. Sin dal via, così, la gara di Verstappen si è subito messa in discesa, mentre la McLaren nel tentativo di provare a superarlo ha tentato di allungare gli stint di gara. Niente undercut consigliato per i sorpassi a Barcellona (con un vantaggio medio di circa un secondo), ma conservando il delta tyre (vantaggio di gomma) con Norris, entrato ai box solo sei giri dopo l’olandese, per mettere anche lui le gialle.
Lentamente, l’inglese della McLaren si è avvicinato dopo aver passato in sequenza Sainz, Hamilton, Russell, per poi arrivare a 4”2 secondi dal leader di gara. La mossa che ha obbligato così Verstappen a rientrare ai box per mettere le rosse nuove a giro 45, obbligando così Norris a rispondere tre giri dopo (con qualche ritardo di troppo) per inserire anche lui il set finale di Soft. Lando ha spinto a tutta, scendendo fino a 5”2 di divario dall’olandese, che quando ha inserito una mappatura più spinta all’ibrido del motore è riuscito a recuperare decimi importanti soprattutto nel settore centrale e finale, tenendolo a distanza. La partenza, per il team di Woking, si è dunque rivelata decisiva per non permettere a Norris di provare a battagliare con Max. Un peccato, dato che la monoposto di Norris e Piastri avevano dimostrato per l’ennesima domenica di avere il passo-gara migliore rispetto alla Red Bull. Segno che la vettura della bevanda energetica non è più “mostre”, come dimostrano l’8° posto finale di Pérez con lo stesso tipo di gomma e i due secondi al traguardo di Max su Norris. La differenza ora la fa solo un pilota, che di Campionati del Mondo ne ha già tre e di cognome fa Verstappen. La McLaren, dunque, vola in Austria con la sensazione di non aver nulla da invidiare alla Red Bull, ma di dover preparare meglio le gare. In Canada si ricorda l’errore del team nel non chiamare subito dentro Norris nel primo ingresso della Safety Car (per l’out di Sargeant), a Imola l’aver provato a spingere solo nel finale, con la sensazione che Norris avrebbe potuto passare Verstappen se ci fosse stato un giro in più. A Barcellona, infine, la partenza sbagliata da Lando, come lo stesso pilota ha ammesso a fine-gara: “Un aspetto negativo che ha rovinato tutto, dato che avevamo il miglior ritmo di tutti”.
Se la battaglia Red Bull-McLaren proseguirà sicuramente sia in Austria sia a Silverstone, la speranza è che questa includa anche la Ferrari, che nei prossimi GP dovrebbe tornare più competitiva rispetto a una pista spagnola dalle curve più tecniche e lente. Leclerc e Sainz hanno chiuso nelle stesse posizioni di arrivo in qualifica, consci che al Montmeló, tradizionalmente pista che misura molto le qualità della macchina, sono indietreggiati a quarta forza del Mondiale, nonostante gli aggiornamenti portati in pista che chiudono il pacchetto di novità arrivato a Imola. Troppo lento il passo visto sulle gialle con Sainz, così come è stata sbagliata la scelta di inserire nel finale le hard allo spagnolo, che scivolava in tutte le curve così come Russell (l’unico altro ad aver adottato questo set di gomme), nel finale poi costretto a difendersi dal ritorno di Leclerc con le rosse. Nel mezzo il secondo contatto tra Sainz e Leclerc dopo quello della Cina, con una parte della SF-24 di Charles volata via senza per fortuna causare conseguenze. Bene infine la Mercedes, che dal Canada sembra essersi ritrovata. Sulle gialle è risultato migliore il passo della vettura rispetto alle rosse, con Hamilton favorito come strategia nel finale su Russell, ricevendo gomma rossa nuova rispetto alle hard dell’inglese, che ha potuto superare il compagno al giro 52 per il terzo posto finale. Una bella risposta alla mail anonima con al centro il team di Brackley, arrivata alla stampa, che ha parlato di ‘sabataggio’ ai danni di Lewis per favorire Russell.