L’ombrosa Perugia si affida al sorriso tenace, ricostituente di Vittoria Ferdinandi, jolly che la sinistra ha pescato nell’Umbria che per disperazione si era consegnata al centrodestra. Ma la sindaca che restituisce al rosso antico la reputazione perduta sarà invece una bella gatta da pelare anche per i compagni che ora stanno brindando. Ferdinandi, 37 anni, psicologa, impegnata nell’aiuto alle persone fragili, ha carattere, identità ma soprattutto è una rappresentante della sinistra apolide, spesso rumorosa, controcorrente, libertaria. Si noterà già dalla composizione della giunta che la sua larghissima maggioranza, un campo davvero formato famiglia, dovrà accettare indicazioni non allineate al corso ordinario delle cose.

Ma senza questa candidatura, cioè senza la donna che ha affrontato la campagna elettorale spiegando come la politica “deve dare gioia e impegnarsi a destinare alla collettività il senso di un destino comune: quello di essere felici”, la partita forse sarebbe andata perduta. Senza il carattere rivoluzionario della Ferdinandi, la sua empatia, la voglia di sovvertire il tran tran del politicamente corretto Perugia forse avrebbe snobbato la voglia di rivincita del partito di Elly Schlein. Ma Margherita Scoccia, l’architetta 45enne chiamata a difendere i colori governativi, nulla ha potuto contro una proposta politica trasgressiva, persino eccentrica, che ha affascinato la città, l’ha conquistata. Nei voti assoluti il divario non sembra enorme, la soglia del 50% è stata ampiamente superata senza mostrare i caratteri dello sfondamento. Il centrodestra ha perso, per così dire di misura, solo perché era notevolmente in vantaggio, e il gap a suo favore gli ha consentito di ammortizzare la sconfitta.

Il Pd, ma anche la sinistra, i Cinque stelle e l’intero arco costituente del nuovo centrosinistra, dovranno fare i conti con questa donna ma anche con il suo decisionismo e l’eloquio così diverso dall’oscuro linguaggio ministeriale col quale la sinistra ha gestito ogni rivolo del potere pubblico per decenni in Umbria. Perugia è una città ricca e borghese, piena di vizi e di poteri sommersi che tra un po’ si mostreranno e chiederanno di tornare in campo. Staremo a vedere come finirà. L’Umbria, com’è chiaro, si avvia però a trascolorare. Dopo il capoluogo sarà la volta della Regione? Lì un’altra donna, Stefania Proietti, tenterà in autunno (e probabilmente ci riuscirà) di mandare a casa l’attuale governatrice, la leghista Donatella Tesei. Il centrodestra dovrà fare i conti con una luna parecchio storta.

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