È il secondo attacco mortale nella zona, ci si chiede se sia necessario continuare a rendere percorribili dei percorsi dove la fauna è particolarmente selvatica
Doveva essere una escursione spensierata in Zambia, in Africa, per la turista messicana Juliana Gle Tourneau, 64 anni, e il suo gruppetto di amici. “Tutti erano a bordo di un veicolo e durante il percorso il gruppo si è fermato vicino al Maramba Cultural Bridge a Livingstone, – ha detto il commissario di polizia Auxensio Daka all’emittente zambiana ZNBC – a causa del passaggio di un branco di elefanti, quando uno degli animali ha attaccato”. Infatti un elefante si è avvicinato con aria minacciosa ha ribaltato il veicolo e ha fatto volare via la povera vittima, calpestandola più volte fino ad ucciderla.
L’incidente di mercoledì scorso è il secondo attacco mortale di elefanti contro un turista americano in Zambia quest’anno. A marzo un’altra turista Gail Mattson, 79 anni, è morta per la stessa dinamica nel Parco Nazionale del Kafue. “Juliana Gle Tourneau è morta mercoledì intorno alle 17.50”, ha concluso Auxensio Daka.
C’è da capire adesso se ci sono responsabilità su quanto accaduto nel parco e si pone anche l’interrogativo se è davvero necessario far percorrere sentieri poco sicuri in aree dove la fauna è particolarmente selvatica e infastidita dalla presenza umana. Non è escluso che questi animali si sentano attaccati e per questo sono costretti a “difendersi”.