Un tentativo di omicidio mosso dall’odio per i palestinesi, all’interno di un quadro di violenze verbali. La terribile vicenda è avvenuta il 19 maggio scorso e è saltata fuori solo recentemente. La CNN ha riferito che una donna è stata accusata di tentato omicidio e lesioni a un bimbo di 6 anni per aver tentato di annegarlo in una piscina, urlando frasi razziste. La sezione texana del Council on American-Islamic Relations ha invitato le autorità statali e federali a indagare sull’incidente come “crimine d’odio” e a prendere tutte le precauzioni per mantenere la famiglia musulmana e la comunità musulmana al sicuro.
Testimoni hanno riferito agli agenti che “una donna molto ubriaca aveva cercato di annegare un bambino e aveva litigato con la madre del bambino”. La donna è stata identificata come Elizabeth Wolf, 42 anni, ed è stata bloccata dagli agenti mentre se ne andava dal complesso residenziale.
“Siamo cittadini americani, originari della Palestina, e non so dove andare per sentirmi al sicuro con i miei figli – ha detto la madre -. Il mio Paese sta affrontando una guerra e noi stiamo affrontando quell’odio qui. Mio figlio è traumatizzato: ogni volta che apro la porta dell’appartamento scappa e si nasconde, dicendomi che ha paura che venga la signora e le immerga di nuovo la testa nell’acqua”.
Il dipartimento di polizia di Euless ha confermato alla CNN che la Wolf ha pagato la cauzione per uscire dalla prigione della contea di Tarrant. “La cauzione per l’accusa di tentato omicidio capitale era di 25mila dollari. La cauzione per l’accusa di lesioni a un bambino era di 15mila dollari”, ha detto l’agente Brenda Alvarado alla CNN.