Cronaca Nera

“Thomas Luciani ucciso con 25 coltellate per un debito di 200 euro”. La trappola nel parco, l’omicidio e il bagno al mare: cosa sappiamo

Attirato da un gruppo di 7-8 persone in una zona non sorvegliata del parco Robert Baden Powell di Pescara e poi colpito ripetutamente con un coltello da sub nelle parti vitali del corpo. Venticinque fendenti, alcuni dei quali sferrati quando il giovane era già a terra esanime. Poi il corpo abbandonato nei cespugli e il bagno in mare, dove forse si sono disfatti dell’arma del delitto.

Thomas ucciso per un piccolo debito – È questa la prima ricostruzione degli investigatori sull’omicidio di Thomas Christopher Luciani, il 17enne accoltellato domenica sera, prima delle 21, a ridosso del centro cittadino. Il corpo del ragazzo è stato trovato in via Raffaello, in un’area retrostante al parco, in mezzo a delle piante dietro un campetto di calcio. Il movente, stando alla ricostruzione, sarebbe un debito di droga di poche centinaia di euro: forse 200 o 250.

Il giovane ‘pentito’ e i testimoni – A lanciare l’allarme, alcune ore dopo i fatti, secondo quanto appreso, è stato uno dei giovani che facevano parte del gruppo insieme ai due indagati, dopo aver compreso la gravità dell’accaduto. A quel punto, il rinvenimento del cadavere del 17enne, che risiedeva a Rosciano e a novembre si era allontanato da casa per alcuni giorni facendo scattare le ricerche delle forze dell’ordine. Per tutta la notte sono stati sentiti alcuni testimoni e analizzati tutti gli elementi utili, ora nelle mani della polizia, coordinata dalla procura per i Minorenni guidata da David Mancini, intervenuta non appena i sospetti sono caduti su due 15enni – uno figlio di un avvocato, l’altro di un carabiniere – sospettati di essere gli autori materiali dell’omicidio.

Il bagno e l’arma sparita – Una svolta significativa alle indagini, ha spiegato la questura di Pescara, è arrivata dall’acquisizione delle immagini di sorveglianza presenti nell’area antistante il parco e in prossimità di uno stabilimento balneare, dove il gruppo si è spostato dopo il delitto. I due minori fermati dalla polizia avrebbero anche fatto un bagno dopo l’accaduto forse liberandosi dell’arma, a quanto pare un coltello da sub. Sul tratto di spiaggia interessato sono in azione i sommozzatori dei vigili del fuoco in cerca dell’arma. I reparti investigativi della questura di Pescara hanno fornito agli inquirenti elementi investigativi utili a determinare il provvedimento di fermo dei due minorenni, gravemente indiziati del delitto.