Si scalda il clima politico nel day after dei ballottaggi delle amministrative, vinti dal centrosinistra in tutti e sei i capoluoghi di Regione al voto. Festeggiando il risultato, la segretaria dem Elly Schlein lancia la sfida alla maggioranza: “C’è stata una bocciatura delle destre sui territori per le scelte sbagliate del governo e dei suoi alleati. Il messaggio è chiaro: stiamo arrivando. Basta coi tagli alla sanità, con i salari bassi, con l’autonomia”, dice in conferenza stampa al Nazareno. Per Schlein l’esito delle Comunali “dimostra che le destre si possono battere. Abbiamo vinto in tutti e sei capoluoghi di regione, in un sei a zero tennistico, e abbiamo tre sindache donna (Vittoria Ferdinandi a Perugia, Sara Funaro a Firenze e Marialuisa Forte a Campobasso, ndr), cosa che mi fa molto felice. Abbiamo dimostrato di saper costruire coalizioni vincenti attorno a candidature credibili. Non potranno più dire che loro sono uniti e noi siamo divisi. È stata una vittoria di squadra“, rivendica. E insiste sull’unità del “campo largo” con Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi-Sinistra, riprendendo l’appello già lanciato dal palco della manifestazione del 18 giugno a Roma: “Il tempo dei veti è finito, continueremo testardamente unitari. Abituiamoci a fare l’analisi della vittoria, perché continueremo a battere le destre”.

Da parte sua Giorgia Meloni attacca con un video pubblicato sui social e dedicato all’autonomia differenziata, la riforma-bandiera della Lega approvata in via definitiva la scorsa settimana. Sulla legge, dice la premier, “l’opposizione usa irresponsabili toni da guerra civile perchè non ha argomenti nel merito. Io penso che i toni violenti che usa la sinistra sull’autonomia, ma anche su tutte le altre riforme, non siano altro che una difesa disperata dello status quo. Noi abbiamo promesso di cambiare le cose e andremo avanti senza farci intimorire. Sul premierato ci accusano di deriva autoritaria, poi si scopre che lo voleva anche Achille Occhetto, trent’anni fa, in pratica Occhetto era più avanti di Elly Schlein”, provoca, riferendosi alla proposta di riforma costituzionale avanzata dall’allora leader del Pds nel 1994. “Non so che film stia vedendo Meloni, non è la prima volta che lancia allarmismi. Non vorrei fosse un tentativo di distrarre l’attenzione dai risultati della destra parlando d’altro”, è la replica di Schlen a chi le chiede un commento sulle accuse della premier. “Io su questo non la seguo perché non sono un jukebox, ma noi stiamo facendo battaglie su argomenti di merito, non ce n’è una in cui accanto alla critica non abbiamo proposto l’alternativa. Capsico che sia difficile accettare la sconfitta sonora, ma non si riferisca a noi, non sono mai stati i nostri toni”, afferma la segretaria dem.

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Autonomia differenziata, continuiamo a farci del male

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Meloni attacca Schlein: “Sulle riforme Occhetto 30 anni fa era più avanti di lei. La sinistra ci accusa di ogni nefandezza…”

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