Rischia di andare incontro a un disastro ambientale la comunità di Cabildo, in Cile, dopo lo straripamento della diga di contenimento di una miniera di rame nella regione di Valparaíso. Le acque residuali inquinate da metalli pesanti come arsenico, zinco e piombo hanno inondato la cittadina e le sue riserve idriche, rendendole inutilizzabili sia per le coltivazioni sia per il consumo umano. A subire i danni più grossi finora sono stati gli agricoltori: “Il poco che ho usato per innaffiare i miei alberi da frutto e riempire lo stagno è stato comunque un problema, perché il materiale di scarto è strabordato e ha guastato tutto”, ha raccontato uno di questi all’agenzia internazionale Reuters.

La diga ha traboccato la prima volta lo scorso 13 giugno: da allora gli abitanti hanno protestato chiedendo provvedimenti negli incontri con i funzionari del governo e i rappresentanti della compagnia che gestisce la miniera. Cabildo è una zona agricola nota in particolare per la produzione di avocado, che potrebbe essere devastata dalla fuga di liquidi. La causa del disastro è stata attribuita dalla compagnia alle eccezionali piogge che si stanno abbattendo sulla regione da settimane: il sindaco della città ha fatto sapere di aver presentato una denuncia formale all’autorità di regolamentazione ambientale per verificare l’impatto sull’agricoltura, sulle case e sulle fonti d’acqua. Il Cile è il più grande produttore di rame al mondo.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Ucraina, la Corte penale internazionale ordina l’arresto dei generali russi Shoigu e Gerasimov “Crimini contro l’umanità in attacchi ai civili”

next