Paolo Emilio Signorini è stato licenziato per “giusta causa oggettiva” dall’incarico di amministratore delegato e direttore generale di Iren spa, la multiutility dell’energia leader nel Nord-Ovest. A comunicarlo in una nota è il consiglio d’amministrazione della società: il motivo della decisione, si legge, è la “oggettiva incompatibilità della prestazione lavorativa” del manager 61enne con la misura cautelare a cui è stato sottoposto. Signorini, infatti, è in carcere dal 7 maggio scorso con l’accusa di essere stato corrotto dall’imprenditore Aldo Spinelli durante il mandato da presidente dell’Autorità portuale di Genova, nell’ambito della stessa inchiesta che ha portato ai domiciliari il presidente della Liguria Giovanni Toti. Secondo l’accusa, in particolare, Spinelli ha versato a Signorini una lunga serie di utilità – tra cui 15mila euro in contanti per il matrimonio della figlia, soggiorni a Montecarlo e oggetti di lusso – in cambio di provvedimenti favorevoli sulle concessioni portuali. Lo scorso 3 giugno la gip Paola Faggioni ha respinto l’istanza dei legali del manager per revocare la custodia in carcere.
“Le misure di custodia cautelare intraprese nei confronti del dottor Signorini il 7 maggio 2024, connesse alle indagini in corso della Procura della Repubblica di Genova e confermate anche dopo le istanze avanzate dalla sua difesa, causano un’impossibilità, ormai irreversibile e non più soltanto temporanea, di esercizio delle sue funzioni di dirigente apicale”, si legge nella nota del cda di Iren. “Per quanto concerne gli elementi economici, non è prevista l’erogazione di somme di denaro in relazione allo scioglimento del rapporto di lavoro a tempo determinato prima della scadenza del termine. Restano fermi tutti gli strumenti a tutela dei diritti e delle prerogative della società, peraltro già ricordate al mercato e agli azionisti”, aggiunge il comunicato, precisando che il manager “non risulta detenere azioni Iren”. Le deleghe di gestione che erano in capo a Signorini sono state affidate al presidente esecutivo Luca Dal Fabbro e al vicepresidente Moris Ferretti.