Dopo le polemiche e le tensioni, le scuse. Tutto nella notte, poche ore dopo il sussulto di Mattia Zaccagni in Croazia-Italia. Luciano Spalletti si è scusato personalmente con il giornalista Dario Ricci de Il Sole 24 Ore in seguito alla discussione avuta in conferenza stampa dopo il match che ha regalato agli azzurri un posto agli ottavi degli Europei. Una domanda – posta dall’inviato – riguardante un presunto patto sancito dal ct con i calciatori per cambiare formazione in vista dell’ultima gara dei gironi (poi pareggiata 1-1). Supposizioni che non sono state gradite da Spalletti, che ha accusato il giornalista di conoscere qualcuno dello staff interno che rilascia informazioni private. Una spia, una talpa. Preso dal rimorso – e dopo la mediazione del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina – Spalletti ha voluto chiamare il giornalista alle 2 di notte per porgergli le sue scuse per il tono utilizzato e per qualche parola di troppo.

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Una supposizione veritiera
“Mi parla di patto, ma lei quanti anni ha? Lei lo dice perché è quello che le hanno detto. Io ci parlo coi calciatori, qual è il problema? Non si prenda delle licenze che non sono sue, sono debolezze di chi racconta le cose. C’è un ambiente interno e un altro esterno e se nell’ambiente interno c’è chi racconta le cose non vuole bene alla Nazionale“. Sono bastate queste dichiarazioni a rendere virale il comportamento di Luciano Spalletti – nei confronti del giornalista – al termine della partita contro la Croazia. L’ipotesi e la convinzione di un “patto” che evidentemente c’è stato: impossibile cambiare tutto così repentinamente senza prima avere il benestare (e l’accordo) dei giocatori.

Non si conosce il tema e le parole esatte della breve chiamata tra i due ma, una cosa è certa, la questione della “talpa” continua a rimanere un mistero. Secondo la versione del commissario tecnico, il giornalista avrebbe voluto mettere in discussione l’autorevolezza del ruolo di allenatore a causa del patto: l’intenzione, però, era tutt’altra. Per poter fare una rivoluzione di questo genere è necessario dialogare con chi si ha a disposizione: questo almeno ha spiegato lo stesso Ricci nel suo articolo sulla telefonata con Spalletti. Un ruolo decisivo – in qualità di mediatore – è stato ricoperto dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina in persona.

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