Un semplice colloquio di lavoro che si trasforma in un incubo tra pressing psicologico e molestie velate, ma non troppo. È la storia di Iz che su TikTok ha raccontato l’emozione di poter sostenere un colloquio di lavoro tanto desiderato per entrare in una clinica. Ma quel giorno da sogno è diventato un giorno da dimenticare.
“Sono passate due ore e mezza dal colloquio – ha raccontato Iz – e sono ancora a pezzi. Vi volevo dire alcune delle cose che sono successe e che hanno fatto sì che io finissi in macchina a singhiozzare, nonostante mi abbiano chiesto di tornare per un secondo colloquio la prossima settimana. Questo tizio ha detto e fatto cose non professionali. Mi sono seduta e la prima cosa che fa è guardarmi e chiedermi Sei truccata? Perché nessuno si trucca. ‘Nemmeno i clienti?’, chiedo, e lui dice di no. Allora domando se sia un problema, e lui fa ‘No, ma è interessante’. E mi continua a fissare. Lui si alza dalla sedia e arriva a due centimetri dalla mia faccia, e mi guarda negli occhi. Così per trenta secondi. Io guardo avanti. Poi si rimette seduto e continua il colloquio. Io sto lì e penso: Cosa hai appena fatto? Cos’era? Qual era il motivo di questa cosa?».
L’uomo poi chiede alla ragazza se è nervosa “per ciò che scopriremo sul tuo conto? Io non sapevo cosa pensare e gli ho detto ‘No, sono nervosa perché quest’opportunità di lavoro è importante per me, è esattamente quello che cerco e ho paura di non ottenerla’, e lui mi fa ‘Oh davvero? Ma in che senso?’ Mi dice cose tipo scommetto che hai un sacco di problemi con gli uomini, e poi inizia a parlare del fatto che gli uomini sono animali e sono ossessionati dal sesso, poi mi dice che sono impaziente e che probabilmente so esattamente ciò che voglio quando si tratta di uomini e che se mi accorgo che uno è meno intelligente di me lo lascio e cose così. Io gli dico di no, lo correggo, dico che non sono impaziente, e lui fa tipo ‘ah quindi perdoni con troppa facilità, ti lasci sfruttare e fai rientrare persone nella tua vita anche dopo che ti hanno fatto un torto, non dovresti farlo’. Ero lì, seduta, senza parole”.
Poi la fatidica domanda sul matrimonio: “Ho 21 anni, non c’è nessun anello. Evidentemente no. Così glielo dico e lui, alla fine del colloquio, mi dice che non mi sposerò prima dei 28-35 anni. Ho cercato di essere composta per tutto il tempo, ma dentro di me ero un disastro. L’unica ragione che mi è venuta in mente per fare una cosa del genere è capire come avrei reagito in una situazione scomoda dato che dovrei lavorare con persone con problemi mentali, ma mi sembra assurdo per un colloquio in una clinica”. Ondata di commenti di supporto e condivisione, in molti hanno suggerito alla ragazza di denunciare l’uomo.
