L’Us Ancona è stata venduta. Ma non si sa se è lo stesso club che parteciperà alla prossima Serie D. Perché nel frattempo il sindaco Daniele Silvetti ha pubblicato la manifestazione d’interesse per la creazione di un nuovo soggetto sportivo, pronto ad iscriversi al campionato dilettantistico. È il paradosso che si sta consumando sulle rive dell’Adriatico e che tiene in bilico tutti gli appassionati di calcio del capoluogo marchigiano. Il frutto di una serie di colpi di scena, tutti per la verità negativi per il calcio ad Ancona.
L’ultimo di questi, come racconta il Resto del Carlino, si è consumato nella mattinata di mercoledì 26 giugno in uno studio notarle di Roma: Tony Tiong, l’ex presidente malese ha ceduto il club a Francesco Agnello, imprenditore campano, attivo nel settore della distribuzione di bevande e bibite. Nato a Torre Annunziata, 60 anni, Agnello in passato era già stato accostato ad altri club professionistici: Salernitana, Avellino, Casernana e Reggina, fino ad arrivare alle cronache più recenti che lo davano vicino al Barletta. Nel comunicato redatto dallo studio Giangrande di Milano, che cura gli interessi di Tiong, non si fa cenno alle cifre dell’operazione. Ma non è chiaro nemmeno se il club che ha comprato l’imprenditore Agnello sia quello che poi effettivamente parteciperà alla prossima Serie D.
La vicenda che ha portato a questo strano epilogo è cominciata quando lo scorso 7 giugno per il club dorico è arrivata la conferma dell’esclusione dalla Serie C 2024/25. Il motivo? Il presidente malese Tiong da tempo non pagava i tesserati: un’inadempienza di circa 450 mila euro che avrebbe dovuto essere colmata entro la mezzanotte dello scorso 4 giugno. A nulla erano serviti i bonifici fatti in extremis dalla società ai tesserati per evitare la bocciatura della Covisoc. Un’autentica doccia fredda per club e tifosi: fino a una settimana prima, Tiong parlava di budget per il prossimo anno e di campagne di marketing.
Dopo l’esclusione dell’Us Ancona dalla Serie C, sulla vicenda è intervenuto in prima persona il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina. Come spiega sempre il Resto del Carlino, il numero 1 della Figc ha trattato direttamente con il sindaco Silvetti, riconoscendo al capoluogo marchigiano la facoltà di iscrivere un nuovo soggetto calcistico a un campionato dilettantistico. Il primo cittadino quindi si è mosso con l’avviso pubblico di manifestazione d’interesse pubblicato martedì 25 giugno: entro una settimana va trovato un imprenditore disposto a investire circa 400mila euro per far nascere la nuova società. Che a quel punto verrebbe iscritta alla Serie D, visto il consenso all’operazione dello stesso Gravina. E il vecchio club, appena venduto da Tiong ad Agnello, che fine farebbe? Per il momento ci sono solo molti punti di domanda, compreso quello che riguarda la situazione debitoria da circa 2 milioni di euro. I tifosi dell’Ancona sperano solo in una cosa: avere presto certezze sul futuro.